Sport, la grande rete sociale. «Ma bisogna contrastare l'abbandono da parte dei ragazzi»

Sport, la grande rete sociale. «Ma bisogna contrastare l'abbandono da parte dei ragazzi»
«Lo sport è la più importante rete sociale del Paese»: da questa affermazione è partito Roberto Ghiretti, affermato dirigente sportivo nel mondo...

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«Lo sport è la più importante rete sociale del Paese»: da questa affermazione è partito Roberto Ghiretti, affermato dirigente sportivo nel mondo del volley nonché sport advisor con la sua SG Plus Ghiretti & Partner che ha appena compiuto vent’anni di attività, nell’intervento al Salone d’Onore del Coni per presentare il suo nuovo libro “È il futuro che pilota il presente” (scritto con Nicola Pongetti e Roberto Lamborghini), in cui delinea i contorni della pratica sportiva di oggi, tra problemi e nuove sfide.

 

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​Sport, la grande rete sociale. «Ma bisogna contrastare l'abbandono da parte dei ragazzi»

«L’azienda sportiva deve diventare il punto di riferimento nodale di ogni comunità, e trasformarsi in una piccola impresa sociale multiservizi, che offra opportunità educative e umane ai bambini come agli anziani», spiega Ghiretti. «La pandemia lascia danni, non macerie. Il Covid ha accelerato una trasformazione già in corso: cambiano gli sport di riferimento, i mezzi di fruizione, persino la voglia di praticare attività fisica. L'abbandono da parte dei ragazzi è enorme, e la colpa è di un modello che non cambia».

Questo «vero e proprio dramma» dovrebbe diventare «un tema fortissimo per le federazioni, che adesso lo sottovalutano». Eppure ci sono rischi allarmanti. «Abbiamo i dati: nelle province italiane più ricche, il sessanta per cento dei ragazzi ha provato almeno una volta sostanze psicotrope, e di essi il dieci-quindici per cento va in continuità». E poi c’è l’alcool, la dipendenza dal digitale, l’anoressia, la bulimia, il bullismo… «Lo sport è la medicina a tutto questo. Servono meno società sportive ma più strutturate e sostenibili. Soprattutto, urge formare una nuova generazione di dirigenti».

Giovanni Malagò, numero uno del Coni, ha espresso belle parole per Ghiretti: «Roberto, pur non essendo un rappresentante di un’organizzazione sportiva, conosce il nostro mondo come pochi. Ha una lunga militanza in questo percorso, è una persona che ha dato un notevole contributo di idee. Un signore all’antica, che ha stile». Anche Giuseppe Manfredi, presidente della Federvolley, condivide le stesse opinioni: «Il seme che Ghiretti ha piantato per trent’anni nella pallavolo ha permesso alla Federazione di diventare grande: i corsi fatti in periferia sono stati importantissimi perché hanno permesso una crescita esponenziale dell’intero movimento». Da remoto è intervenuta Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia: «Il mondo dello sport rappresenta sempre più ricchezza per la nostra società. Durante la pandemia ci siamo resi conto di quanto sia importante per contrastare danni di carattere emotivo e psicologico».

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Il Messaggero