Siviglia, una poltrona per Monchi

Siviglia, una poltrona per Monchi
Passano gli anni e Trigoria è sempre più al centro del mercato. I manager dei club stranieri e, comunque, anche di quelli italiani si affacciano con curiosità...

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Passano gli anni e Trigoria è sempre più al centro del mercato. I manager dei club stranieri e, comunque, anche di quelli italiani si affacciano con curiosità sospetta dentro il recinto del centro sportivo giallorosso. Oggi come ieri, massima attenzione alle posizioni dei giocatori della Roma, soprattutto quelli più in vista. L’attualità chiama in causa Manolas, Under, Pellegrini e ultimamente Zaniolo, anche perché, per il momento, la proprietà Usa ha scelto di rinviare ogni discorso sui rinnovi dei contratti. Sia quelli necessari e obbligati che gli altri. In vetrina, però, non hanno spazio solo i calciatori, titolari o giovani che siano. A prendersi la scena, da qualche tempo, è Monchi. In Spagna, dopo averlo accostato al Barça e al Real, lo hanno recentemente riavvicinato al Siviglia. Se il ds, per ora, ha escluso il ritorno, la carica di presidente gli potrebbe far cambiare idea.

PISTA ITALIANA
L’ offerta dell’Arsenal, per affiancarlo nuovamente ad Emery, sembra più affascinante, come del resto può essere ogni proposta in arrivo dalla Premier. In Inghilterra lo stimano proprio come a casa sua che non è solo San Fernando e l’Andalusia. Monchi, insomma, ha mercato almeno quanto i migliori giocatori a disposizione di Di Francesco. Finora Pallotta, dopo avergli dato carta bianca, non ha fatto una piega per i rumors sul futuro del suo ds. Ma i collaboratori del presidente non si faranno certo trovare impreparati in caso di addio dello spagnolo. Tra i dirigenti informalmente contattati c’è Mirabelli che, l’estate scorsa, ha lasciato il Milan e che è stato osservatore dell’Inter con Mancini (biennio 2014-2016). L’ex ds rossonero continua a girare l’Europa: Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra. Scouting e aggiornamento, aspettando la chiamata giusta. Magari spendendo la carta Gattuso, al quale è ancora legatissimo.
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Il Messaggero