«Non sono la persona che può dirgli cosa deve fare. Io ho fatto una scelta di cuore, (cioè quella di restare, nonostante le importanti offerte, ndr) e credo...
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«Si dirà tutto al momento opportuno. Ormai son passati quasi sette anni, fate voi. C'è poco da dire». L'ha detto l'ex campione della nazionale di calcio e del Bologna, Beppe Signori, il giorno dopo la diffusione della notizia della nuova udienza preliminare fissata per il 22 febbraio a Bologna nell'ambito dell'inchiesta per il calcioscommesse: l'ex calciatore è imputato insieme ad altre 31 persone, tra cui gli ex colleghi Cristiano Doni e Stefano Mauri. «Convinto di dimostrare la mia estraneità? Il problema è arrivare a dimostrare in questo Paese», ha detto Signori ai giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione di Figurine Forever. «Sono passati sette anni - ha aggiunto - e probabilmente andrà tutto in prescrizione e dimostrare sarà un pò difficile. E questa è la cosa che mi dispiace di più perché ho perso sette anni e ne perderò sette, otto, nove della mia vita per niente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero