L’Italia non avrá il Mondiale del 2020. Mentre in Austria si sta correndo un Mondiale storico, reso unico per la durezza del percorso, la Federazione...
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Un ritardo di copertura economica da parte del governo, ma riguardo questo tuona subito Renato Di Rocco, presidente della Federazione Italiana e vice al comando dell’Uci. «Un comitato promotore deve avere i fondi necessari e non può sperare in un salvataggio da parte del governo». Queste sono state le parole del numero uno del ciclismo italiano. «Abbiamo già gli Europei in Trentino e non dobbiamo per forza essere organizzatori di tutto, bisogna sapersi gestire e Vicenza non l’ha fatto». A quanto pare il problema nasce dai 5,5 milioni di euro che la città veneta doveva disporre già ad agosto e che dovevano essere la base per un Mondiale il cui costo era stimato in 15 milioni. La Federazione Internazionale invano ha aspettato che Vicenza producesse la documentazione necessariaa ma il governo italiano i fondi li ha stanziati solo la scorsa settimana quando ormai era stato superato anche l’ultimo termine. A questo punto non ci saranno città italiane che ospiteranno mondiali su strada fino al 2024. Per quanto riguarda la Svizzera il mondiale si svolgerà nel cantone tedesco mentre il Belgio per l’edizione del 2021 ha annunciato che le prove in linea partiranno da Anversa, la città dei diamanti e termineranno a Leuven, sede di una delle università più antiche in Europa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero