Non molla nemmeno sotto tortura l'Irlanda. Non cede neanche un millimetro. Fa nulla se, dall'altra parte, incontri un Galles chiamato a una sorta di quarto di finale, uno...
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Loro dettano, gli altri fanno. E fanno bene. Nonostante l'avvio non sia proprio dei migliori. Trascorrono appena 2 minuti e Halfpenny mette infatti in cascina i primi punti per gli ospiti. Sexton prova a replicare ma trova il palo. Poco male: trascorrono 4 minuti e lo stesso Sexton trova Stockdale per la prima meta del match (5-3). I Dragoni reagiscono alla grande in 10 minuti che lasciano l'Aviva Stadium a bocca aperta: prima la meta di Gareth Davies, poi la trasformazione e il calcio di Halfpenny alla mezz'ora. Fa 5-13. Sexton accorcia dalla piazzola e, prima dell'intervallo, dopo una serie di pick-and-go nel cuore della ventidue ospite, Murray chiama Bundee Aki per l'affondo del 13-13, poi 15-13, che chiude i primi 40 minuti.
Sembra la marcatura che spacca la partita perché, al ritorno in campo, c'è solo l'Irlanda sul tabellino: 44', meta di Leavy e trasformazione di Sexton (22-13); 53', meta di Healy (27-13) ed è quella del bonus offensivo. L'uno-due stenderebbe un elefante, non il Galles che risponde con Shingler, al 61', per il momentaneo 27-20. Murray arrotonda per i suoi sul 30-20, ma a 4 minuti dal termine c'è la meta di Steff Evans che, con la trasformazione di Halfpenny, vale il 30-27 che riapre i giochi. Manca il solito finale "irish style": ci pensa Stockdale, che intercetta a centrocampo, va a segnare e toglie al Galles anche il bonus difensivo; 37-27. Per l'Irlanda, invece, cinque punti di importanza capitale.
In attesa di Scozia-Inghilterra, Irlanda prima a 14 punti, Inghilterra seconda a 9 e una partita in meno, Galles 6. Troppo distante. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero