Lazio e Roma, la grande occasione

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Sarà un’estate romana di sogni, di coppe e di campioni. Merito del campionato che è riuscito ad organizzare la sua ripartenza e merito di Lazio e Roma, pronte...

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Sarà un’estate romana di sogni, di coppe e di campioni. Merito del campionato che è riuscito ad organizzare la sua ripartenza e merito di Lazio e Roma, pronte a rincorrere i rispettivi obiettivi. Il sogno dei biancocelesti è scintillante e si chiama scudetto, divenuto obiettivo concreto per la squadra di Inzaghi: -1 dalla Juventus, un bomber in stato di grazia come Immobile e un gioco efficace, probabilmente il più bello d’Italia insieme a quello dell’Atalanta. Due i traguardi inseguiti dalla Roma: quarto posto con ritorno in Champions ed Europa League dov’è giunta agli ottavi (affronterà il Siviglia). Entrambe, però, hanno problemi dirigenziali: il presidente biancoceleste Lotito è nella bufera per il caso Zarate sollevato da Le Iene, mentre quello giallorosso Pallotta è nel mirino della tifoseria, che vorrebbe vendesse il club a chiunque possa garantire un futuro libero da plusvalenze e cessioni eccellenti.

LE INCOGNITE
Nell’analisi delle 12 giornate da affrontare (e dei quattro recuperi della 25ª) ci sono incognite anomale e perciò difficili da soppesare. L’unica bussola la fornisce la Bundesliga, che ha ripreso a giocare da due settimane. Prima di tutto la condizione atletica dei giocatori rimasti praticamente fermi per tre mesi e relativa esposizione agli infortuni (in Germania aumentati del 266% rispetto alla norma). Poi l’incidenza del fattore campo che, a porte chiuse, sembra insignificante (in Bundesliga vittorie casalinghe scese dal 42,7% al 18,5% e quelle in trasferta aumentate dal 36% al 44,4%).
LOTTA TRICOLORE
Nella corsa allo scudetto la Juventus resta favorita per almeno quattro ragioni: 1) il punto di vantaggio sulla Lazio e i 9 sull’Inter (che ha una partita in meno); 2) l’abitudine a vincere (sarebbe il nono titolo di fila per i bianconeri); 3) per Sarri una rosa molto più lunga, fondamentale dovendo giocare 12 giornate in 43 giorni e con 5 cambi a disposizione; 4) scontro diretto già vinto con l’Inter e da giocare il 20 luglio con la Lazio in casa (pur con l’incognita del fattore campo). Ma anche la Lazio, in questo “algoritmo” preventivo, ha le sue frecce: 1) un numero inferiore di big-match da giocare rispetto alla Juve: Inzaghi ne ha quattro (Atalanta, Milan, Juve e Napoli), Sarri cinque (derby con il Torino, Milan, Atalanta, Lazio e Roma); 2) preparazione finalizzata al solo campionato, mentre la Juventus e l’Inter hanno Coppa Italia (semifinale di ritorno ed eventuale finale) e, a fine agosto, la fase finale di Champions ed Europa League. Inutile sottolineare l’importanza dei match europei, soprattutto per i bianconeri che inseguono da anni con ferocia la Coppa dei Campioni e faranno in modo di non arrivare “cotti” alle sfide cruciali (il 17 la decisione della Uefa, ultima ipotesi una finale a otto da giocare a Lisbona). Da parte sua l’Inter ha due cartucce in canna: 1) la gara da recuperare con il Sassuolo che potrebbe riportarla a -6 dalla vetta; 2) solo tre big match (con Roma, Napoli e Atalanta).
CORSA ALLA CHAMPIONS

La questione quarto posto sembra ristretta a una sfida Atalanta-Roma, visto che il Napoli (sesto) è staccato rispettivamente di 9 e 6 punti. I nerazzurri hanno il pallino in mano perché: 1) vincendo il recupero possono salire a +6 sui giallorossi; 2) hanno vinto entrambi gli scontri diretti con la Roma (2-0 all’Olimpico e 2-1 a Bergamo). Fonseca può però sperare per tre ordini di motivi: 1) una rosa senza infortuni (che potrebbe ritrovare anche Zaniolo per le ultime 4-5 partite) più ricca di alternative di quella di Gasperini; 2) meno big-match sulla strada: 4 (Milan, Napoli, Inter e Juve) contro 5 (Lazio, Napoli, Juve, Milan e Inter). Il Napoli? Ha cinque scontri diretti, ma i due di fila contro Atalanta e Roma (2 e 5 luglio) possono far tornare in corsa la squadra di Gattuso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero