I 1.000 spettatori ammessi in alcuni stadi di Serie A «sono un segnale importante», anche se «davvero pochi». Ecco perché al presidente della...
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Gravina ha poi auspicato una decisione sulla riapertura per la B entro venerdì: «Il ministro Spadafora ha assicurato parità di trattamento ed io sono fiducioso, anche perchè sarebbe una contraddizine inspiegabile. Mi auguro che in queste ora ci sia una riflessione profonda su questo tema». Ed è tornato a parlare dei tamponi: «Il Cts ci darà ragione, ora il sistema è non solo insostenibile, ma piuttosto invasivo per i giocatori». «Il calcio deve recuperare la presenza degli spettatori che ne è l'anima» ha insistito Gravina. Anche perché ha saputo dimostrare «grande responsabilità, superando lo scettiscisimo diffuso di chi non voleva far ripartire il campionato 2019-'20». In tema di segnali positivi, ha aggiunto, la Uefa sta valutando di concedere il 30% della capienza per la Supercoppa europea che si gioca giovedì a Budapest, tra Bayern Monaco e Siviglia.
Il numero della Figc ha poi lanciato un allarme: «Il calcio oltre ad avere grande capacità di rappresentare un mondo trasversale e di aggregazione sociale, risponde alle logiche dell'economia di mercato. Contratti con costo del lavoro pre Covid, e ricavi che soffrono per l'emergenza del lockdown e non solo, generano condizioni di default. Quindi chiediamo un intervento che possa attivare meccanismi per superare questo momento grande criticità». Lo ha detto il presidente della Figc nel corso del suo intervento a Sky Sport. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero