Serie A, Quando uno 0-0 vale come una vittoria. Roma e Juventus destinate a crescere

di Massimo Caputi

Non è vero che in questo week end nessuno abbia vinto. Dai tre pareggi senza reti esce una vincitrice: è l’Inter. Pesando i risultati, non vi è dubbio...

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Non è vero che in questo week end nessuno abbia vinto. Dai tre pareggi senza reti esce una vincitrice: è l’Inter. Pesando i risultati, non vi è dubbio che la squadra di Spalletti sia quella ad aver ottenuto di più. Dopo essere uscita imbattuta da Torino, aumentando la propria autostima, si ritrova ancora in testa al campionato, senza aver perso punti nei confronti delle rivali. Solo la Lazio di Inzaghi ha, questa sera, l’opportunità di rosicchiarle punti pesanti. Ciò che hanno mancato, reduci dalle fatiche europee, Roma, Napoli e la stessa Juventus.Ha ragione Di Francesco: quando sbagli tante occasioni te la puoi prendere solo con te stesso. Sta di fatto che da inizio di stagione a oggi è l’attacco il reparto dove si sono concentrati i maggiori problemi. In avvio di campionato si diceva che la Romanon riusciva a produrre unadeguato gioco offensivo. Ora che questo c’è e produce unesagerato numero di occasioni,non segna quanto dovrebbe. Sta nel trovare una maggiore incisività la chiave della ulteriore crescita. Anche Allegri deve trovare le giuste soluzioni. Il trasformismo della Juventus non è ancora arrivato a pieno compimento. Il tecnico ha ritrovato la solidità difensiva,maal contempo sembra quasi rinnegare la qualità e la varietà che possiede nel reparto offensivo. Roma e Juventus danno la sensazione di essere due squadre destinate a crescere, ciò che è difficile capire di Inter e Napoli. I nerazzurri non hanno serie alternative al gioco che producono, soprattutto perché Candreva e Perisic non sono veri e propri attaccanti: le uniche varianti sono Joao Mario e Eder. Il Napoli ha probabilmente già fatto vedere il suo meglio e sta pagando un calo della condizione fisica e mentale. Il limite della squadra di Sarri è quello di saper interpretare unsolo spartito e perché sia suonato al meglio tutti devono essere al top.

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Il Messaggero