Serie A, I predicatori che razzolano molto male

Serie A, I predicatori che razzolano molto male
ROMA Si predica bene ma si razzola sempre peggio, in campo e fuori:...

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ROMA Si predica bene ma si razzola sempre peggio, in campo e fuori: tra i record di cui non vantarsi,il calcio italiano è in Europa quello più litigioso, maleducato e insolente, quasi sempre con un solo capro espiatorio, l'arbitro. Nemmeno la var, la tanto attesa manna dal cielo dell'elettronica, riuscirà a creare l'arbitraggio perfetto, ma almeno contribuirà a correggere errori evidenti e a dare al calcio più credibilità. Però l'educazione e il rispetto - al di là degli slogan e dei patches in bella mostra sulle maglie dei giocatori - non si comprano al salone dell'informatica. Capannelli attorno all'arbitro, proteste plateali a beneficio dei tifosi anche per falli sfacciati, testa a testa rabbiosi come quelli recenti di Bonucci con Rizzoli o di Donnarumma con D'Amato: stadi trasformati in ring. Alla faccia della professionalità e delle buone intenzioni, con effetti incalcolabili nei campi minori e su migliaia di giovani contagiati dagli esempi negativi. Con una fiducia evidentemente malripagata, la Figc e l'Associazione arbitri organizzano da oltre 10 anni i famosi incontri tra arbitri, allenatori e capitani. Per evitare alibi e imbarazzi, sono riunioni a porte chiuse, senza giornalisti, telecamere e microfoni, ma in quella sede perdono quasi tutti la voce. E' il trionfo del mutismo, quando i protagonisti non marcano visita, mentre le società si fanno la guerra a colpi di video casalinghi e di comunicati stampa. L'ultima volta a Milano, tra i big della serie A c'erano Allegri, Donadoni, Gasperini, Montella e Spalletti; assenti Di Francesco, Inzaghi, Mihajlovic, Sarri, Sousa e l'Inter si è fatta rappresentare da Icardi, in veste di capitano. Lo stesso Icardi che 15 giorni fa, nel finale nevrotico di Juventus-Inter, ha fallito la mira anche a fine partita tirando una pallonata verso l'arbitro Rizzoli. E dall'alto della sua popolarità, il calcio fa cattiva scuola se finanche il rugby attacca gli arbitri del Sei Nazioni aggrappandosi ai torti subiti e alla famigerata sudditanza.

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Il Messaggero