A metà strada in serie A regna l'incertezza: in 9 punti 7 squadre e nessuna favorita

A metà strada in serie A regna l'incertezza: in 9 punti 7 squadre e nessuna favorita
Dai 43 punti del Milan, campione d’inverno, ai 34 di Napoli e Lazio rispettivamente sesto e settima (in ossequio alla differenza reti e al fatto che la squadra di Gattuso...

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Dai 43 punti del Milan, campione d’inverno, ai 34 di Napoli e Lazio rispettivamente sesto e settima (in ossequio alla differenza reti e al fatto che la squadra di Gattuso deve recuperare il match con la Juve): nell’arco di 9 punti ci sono sette squadre. Riviene in mente il campionato 1998/99, quello delle “sette sorelle” che si alternarono in testa, ma poi vinse il Milan di Zaccheroni con un solo punto di vantaggio sulla Lazio di Eriksson.


Non c’è quel tourbillon al primo posto ma, certo, a metà tragitto nessuna può considerarsi favorita. Nemmeno la squadra di Pioli, tornata pesantemente sulla Terra dopo lo 0-3 con cui l’Atalanta l’ha strapazzata a San Siro. Tutte hanno qualcosa da poter vantare per ambire allo scudetto, ma alla stessa maniera tutte hanno difetti abbastanza evidenti. I numeri, quelli basilari, servono a dare l’idea. Il miglior attacco ce l’ha l’Inter, con 45 gol realizzati. Ma Conte ha solo la quinta miglior difesa: 23 le reti incassate da Handanovic. Il reparto arretrato più affidabile a metà strada ce lo ha addirittura il Verona di Juric: solo 18 le reti prese dai veneti “appena” ottavi in classifica in un campionato, la serie A, che storicamente premia profumatamente chi riesce a difendersi meglio. Per cercare di scrutare il futuro di questo strano, quanto divertente, torneo può essere utile la differenza reti: Napoli e Inter a +22 promettono meglio di Atalanta (+21), Juve (+19), Milan (+17), Roma (+9) e Lazio (+6).
Le due squadre romane si trovano nei piani alti grazie agli attacchi. Quello di Fonseca, ora orfano di Dzeko dopo la lite post-Spezia in Coppa Italia, ha trovato la vena di Borja Mayoral e presto riabbraccerà El Shaarawy. Quello di Inzaghi è felicemente suddito di Re Ciro Immobile, che ieri ha segnato il suo gol numero 148 superando un certo Omar Sivori. Sono le difese i talloni d’Achille di Roma e Lazio che, infatti, sul mercato stanno inevitabilmente cercando rimedi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero