Serie A, Gravina: «Il campionato non si ferma, sabato si gioca»

Serie A, Gravina: «Il campionato non si ferma, sabato si gioca»
Stavolta non come altre volte. Si gioca, il calcio è in lutto ma non si ferma. Lo dice il presidente della Federcalcio, dopo essersi preso qualche ora di riflessione....

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Stavolta non come altre volte. Si gioca, il calcio è in lutto ma non si ferma. Lo dice il presidente della Federcalcio, dopo essersi preso qualche ora di riflessione. «Sabato in Serie A si gioca, ho parlato un pò con tutti per sentire il clima intorno a ciò che è successo ieri e all'unanimità, dai sottosegretari Giorgetti e Valente alla Lega di Serie A e al presidente del Coni, abbiamo deciso di andare avanti». In diretta su Sky Sport, il presidente della Federcalcio Gravina ha annunciato che il massimo campionato non si fermerà dopo la morte del tifoso dell'Inter coinvolto negli incidenti di ieri sera a San Siro.


E ancora: «Non è più tempo di essere tolleranti. È il momento della tolleranza zero, non si può darla vinta ad alcuni scellerati. 
Non accetteremo più certe dichiarazioni a tutela di interessi di parte, del proprio orticello: possono anche essere legittime, ma innescano reazioni strane. Dobbiamo stare tutti con toni più bassi - ha detto intervenendo a Sky, riferendosi evidentemente alle frasi di De Laurentiis sull'arbitro Mazzoleni - ci sono dichiarazioni inopportune: ho fatto le mie verifiche, l'arbitro ieri ha preso tutte le decisioni giuste. Non gli si può fare alcun tipo di rimprovero. Ma certe dichiarazioni dei giorni precedenti avevano provocato un certo clima».

«Se una squadra decidesse di lasciare il campo per cori razzisti violerebbe le norme». ha aggiunto Gabriele Gravina «Il risultato sarebbe negativo per quella squadra, se non vengono rispettate le procedure previste dalle regole», sottolinea. «Capisco tutto, capisco l'esigenza di dare tutela alla dignità degli uomini e la volontà di evitare queste pagine negative del mondo del calcio. Ma non dimentichiamo che esistono le regole, dobbiamo migliorarle e pretenderne l'applicazione con severità ma anche rispettarle, altrimenti diventa un vero e proprio far west».



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Il Messaggero