La serie A decide il suo futuro ma i presidenti litigano su come finanziare il canale della Lega

La serie A decide il suo futuro ma i presidenti litigano su come finanziare il canale della Lega
La serie A ora deve scegliere. Davanti c’è il bivio che porta al futuro. Ieri sei fondi hanno fatto pervenire, attraverso l’advisor Lazard, diverse offerte...

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La serie A ora deve scegliere. Davanti c’è il bivio che porta al futuro. Ieri sei fondi hanno fatto pervenire, attraverso l’advisor Lazard, diverse offerte vincolanti per la media company che commercializzerà i diritti tv. L’offerta di Bain, Cvc e Advent riguarda una partnership attraverso l’acquisto di quote di minoranza. Apollo, Fortress e Blackstone, tramite il suo braccio di investimento GSO, hanno invece elaborato proposte di finanziamento. Con offerte diverse da quelle richieste dalla Lega, si sono invece rivolti direttamente ai club proponendo una partnership industriale nella realizzazione del canale della Lega, Wanda (con un minimo garantito di 1.5 miliardi di euro a stagione) e Mediapro che è tornata a puntare sul tavolo della Lega dopo un lungo silenzio.


DUE STRADE

Le spaccature in seno alla Lega restano. In discussione non è la creazione della Media Company ma come far entrare i fondi. Da un lato c’è chi vorrebbe cedere una quota. Si parla del 15% (critiche da parte dei contrari che sostengono di non aver dato nessun mandato al presidente Dal Pino per fare questa proposta). I contrari capitanati dal patron del Napoli, De Laurentiis (ieri nuovo incontro al St. Regis di Roma, 9 club presenti, 5 collegati in remoto) vogliono la creazione di un canale senza però fare compromessi con i fondi che entrerebbero solo come finanziatori del progetto. La Lega produrrebbe partite in autonomia, per poi venderle ai distributori. Coste contenuti: 36 euro al mese e 10 per il singolo evento. Tradotto: ricavi più alti. Si parla un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro. Giovedì l’Assemblea di Lega (non si svolgerà più in via Rosellini ma in un hotel lì vicino dopo le proteste di alcuni presidenti che volevano portare anche i loro consulenti) è chiamata a scegliere. Difficilmente ci riusciranno. La sensazione è che come in passato le divisioni porteranno sulla solita strada: quella del non decidere. All’ordine del giorno dell’assemblea è stata aggiunta anche l’elezione di un nuovo consigliere di Lega, in sostituzione di Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese. Al suo posto potrebbe essere eletto Joe Barone, braccio destro di Commisso alla Fiorentina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero