Dominio Juve spezzato solo dal ritorno di Milano

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L’Inter è campione d’Italia, da ieri anche con il...

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L’Inter è campione d’Italia, da ieri anche con il benestare dell’aritmetica nonostante manchino 4 giornate alla fine. Un verdetto maturato in modo naturale, con un’accelerata decisa da fine gennaio: 4-0 al Benevento, prima di undici vittorie consecutive. Uno strappo annunciato due settimane prima dal 2-0 alla Juve. Senza più “l’intralcio” delle coppe, Conte ha tracciato sulla mappa una rotta diretta verso il triangolo tricolore da strappare dalla maglie bianconere, dove proprio lui (e Marotta) avevano iniziato a cucirlo nove stagioni fa. È dovuta tornare in auge Milano (con una proprietà cinese) per spezzare il dominio della Juve, uno schiaffo morale per Roma, Lazio e Napoli, incapaci dello slancio decisivo. Per capire la portata dell’era juventina, basta provare a ricordare cosa ognuno di noi faceva l’ultima volta che a vincere il titolo non era stata la Juve. Nel 2011 in serie A c’era Allegri a festeggiare sulla panchina del Milan di Berlusconi, seguito dall’Inter di Moratti condotta da Benitez e poi da Leonardo. Invece a guidare i bianconeri (già di Andrea Agnelli presidente) c’era Gigi Delneri, che chiudeva al settimo posto dietro a Lazio e Roma. Non fosse per il crollo giallorosso, la situazione si sarebbe potuta ripetere. Certo, sarà dura per i biancocelesti nella rincorsa alla Champions mettersi alle spalle la squadra di Cristiano Ronaldo, tremolante anche a Udine e salvata dalla doppietta del suo asso portoghese, ma la squadra di Simone Inzaghi anche contro il Genoa ha dimostrato di volerci provare fino alla fine. Forte anche della partita con il Torino che sarà recuperata il 18 maggio e che si giocherà nel “Fortino Olimpico” dove, con il 4-3 su Strootman e compagni, sono ormai 11 le vittorie consecutive in campionato: 33 punti. Numeri importanti, come quelli maturati da Ciro Immobile arrivato a toccare quota 149 gol in maglia laziale. Cifra che lo porta ad eguagliare un certo Silvio Piola bomber dei bomber nella storia del club biancoceleste.

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Il Messaggero