Serie A, Gasperini e Mihajlovic le facce del cambiamento in corso nel campionato italiano

Serie A, Gasperini e Mihajlovic le facce del cambiamento in corso nel campionato italiano
Probabilmente troppo focalizzati nel verificare la crescita della Juventus di Sarri, valutare la consistenza di Inter, Napoli e Atalanta, comprendere il reale valore di Roma e...

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Probabilmente troppo focalizzati nel verificare la crescita della Juventus di Sarri, valutare la consistenza di Inter, Napoli e Atalanta, comprendere il reale valore di Roma e Lazio, rischiamo di dare poco risalto a ciò che sta cambiando nel nostro campionato. Anche dopo la pausa per la Nazionale, si conferma il fatto nuovo: un mutato atteggiamento di molte di quelle squadre che definiamo di seconda fascia. Un’occhiata alla classifica (il Cagliari è quinto, il Parma poco più indietro), ma soprattutto alle prestazioni, e ci rendiamo conto di come il pari del Lecce, come anche le sconfitte di Bologna, Verona e Sassuolo, abbiano un sapore e un valore diverso, rispetto ad un passato recente. Le quattro squadre se lo sono giocata, senza recitare quel il ruolo di vittime predestinate, difendendosi al motto “io speriamo che me la cavo”. A cosa dobbiamo il mutato approccio? Certamente ai nuovi tecnici, alle loro idee di calcio, più europeiste e propositive, e a rose di migliore qualità. A dare un importante contributo al cambiamento sono stati anche due esempi: Gasperini con l’ Atalanta e Mihajlovic con il Bologna. Rivitalizzando giocatori di qualità, con un calcio atletico, aggressivo e organizzato, l’Atalanta, anno dopo anno, ha costruito credibilità, risultati e piazzamenti giocando in casa, come in trasferta, il suo calcio. Mihajlovic, prendendo la passata stagione un Bologna dimesso, insicuro, a rischio retrocessione, raggiunse la salvezza capovolgendo la visione ai suoi calciatori. Puntò sul concetto che sarebbe stato inutile difendersi ad oltranza per strappare, forse, un punto, meglio giocarsela e osare: le possibilità sarebbero state superiori. Una nuova mentalità che migliora la qualità e l’incertezza del nostro torneo.
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Il Messaggero