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Otto giornate sono troppo poche per trarre considerazioni definitive sull'andamento del campionato e sui suoi protagonisti, ma possono essere sicuramente indicative. Questa prima parte di stagione ha riservato diverse sorprese: piccole che si sono scoperte grandi e big che si sono trovate a rincorrere. Alcune scelte societarie si sono rivelate azzeccate, altre meno e hanno portato a qualche esonero. Grazie ai dati di "time2playmedia", siamo stati in grado di tracciare una classifica degli allenatori di Serie A secondo il rapporto qualità-prezzo, ovvero rapportando il loro stipendio con i punti conquistati in queste prime otto giornate per stabilire il costo per punto di ogni società.
Il podio: sorpresa D'Aversa
In cima alla nostra classifica c'è una delle più belle sorprese della Serie A: il Lecce di Roberto D'Aversa. L'ex tecnico del Parma, dall'alto dei suoi 500mila euro stagionali, si è rivelato un affare per i salentini in virtù dei 12 punti conquistati dai giallorossi, noni in classifica. Ogni punto è costato al presidente Sticchi Damiani "solamente" 42mila euro. Un affare a tutti gli effetti anche quello del Genoa, che in estate ha confermato Alberto Gilardino, protagonista assoluto della promozione della scorsa stagione. L'ex attaccante del Milan guadagna quanto il collega D'Aversa ma ha conquistato meno punti (8), con il costo che è pari a 65.500 euro e gli vale il secondo posto in classifica. Completa il podio Eusebio Di Francesco, che dopo esperienze da incubo si è ritrovato a Frosinone. Con i ciociari è a quota 12 punti, proprio come il Lecce, che in virtù del suo stipendio (750mila) lo piazzano a pari merito con Gilardino a quota 65.500.
La top ten: da Palladino a Thiago Motta
Ai piedi del podio c'è Raffaele Palladino.
Ecco i big
Il primo big arriva all'undicesimo posto. Stefano Pioli si è preso il primo posto con il Milan conquistando 21 punti, che rapportati ai quattro milioni che percepisce di stipendio fanno una media di 190.500 euro. Appena sotto di lui si trova il tanto discusso Rudi Garcia: 14 punti, tre milioni percepiti e un costo per punto pari a 214mila. Tredicesimo Juric: ai granata finora è costato 222mila euro in virtù delle 9 lunghezze in classifica del Torino e i due milioni di stipendio. Dopo l'allievo, il maestro. Gian Piero Gasperino ha cominciato la sua settima stagione alla guida dell'Atalanta ottendo finora 13 punti, che rapportati ai 3 milioni di stipendio costituiscono un costo per la Dea pari a 222mila euro. Il secondo posto di Simone Inzaghi (19 punti) costa all'Inter 289.500 euro, mentre i soli 10 punti di Sarri, che guadagna 3 milioni a fronte dei 5.5 del suo predecessore, stanno costando a Lotito 300mila euro. 400mila invece era, evidentemente, una cifra troppo alta da sostenere per Iervolino, che per la Salernitana (3 punti) ha deciso di esonerare Paulo Sousa e sostituirlo con Filippo Inzaghi.
I peggiori: solo Ranieri peggio di Allegri e Mou
Al terzultimo e penultimo posto della nostra classifica ci sono i due allenatori più costosi della Serie A: Massimiliano Allegri e José Mourinho. Entrambi percepiscono 7 milioni di stipendio: lo juventino ha conquistato 17 punti, che valgono quindi 412mila euro, mentre il romanista ne ha 11, per un costo di 636mila. All'ultimo posto in classifica c'è Claudio Ranieri: il suo Cagliari ha soli due punti in classifica e l'ex tecnico giallorosso percepisce un milione e mezzo di euro, vale a dire 750mila euro per punto.
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