Serie A, quello iniziato è un campionato in maschera

Serie A, quello iniziato è un campionato in maschera
Non è una falsa partenza, in quanto i punti persi o guadagnati sono reali e concreti, ma quello iniziato è di sicuro un campionato in maschera. E lo sarà...

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Non è una falsa partenza, in quanto i punti persi o guadagnati sono reali e concreti, ma quello iniziato è di sicuro un campionato in maschera. E lo sarà almeno fino alla terza giornata. Dal 6 di ottobre, a mercato concluso, allora si che avremo un torneo credibile e soprattutto squadre con il loro vero volto. Oltretutto, alcune importanti protagoniste, come Inter, Lazio e Atalanta, non sono neanche scese in campo e lo faranno solo a partire dal prossimo week end. Oggi tante, troppe, formazioni sono un cantiere aperto, difficile valutarne il valore e le potenzialità. Sono indecifrabili le squadre, quanto gli sviluppi e le evoluzioni delle trattative, condizionate dalla mancanza di soldi e dai bilanci in rosso. Il problema è che tutti i club vorrebbero rinforzarsi, ma al tempo stesso guadagnare sulle cessioni, risparmiare sugli acquisti e ottenere plusvalenze. Il mercato fino ad ora è più virtuale che reale, sono più gli intenti che le possibilità. Il caso che fotografa le difficoltà del momento è ovviamente l’affare Dzeko-Milik. A campionato iniziato, club come Juventus e Roma non hanno un centravanti titolare da schierare e il Napoli ne ha uno di troppo. Un triangolo che non si sblocca, ma che ha pericolose ripercussioni, come dimostrato dalle scelte e dal risultato di Verona. Sia Fonseca sia la nuova proprietà hanno degli alibi, ma non bastano a giustificare lo 0-0 e una squadra così incompleta al debutto. Al Bentegodì non è infatti mancato solo Dzeko, spettatore in panchina, o chi per lui al suo posto, il problema è che la Roma non aveva neanche la riserva del centravanti titolare. Le tempistiche del passaggio di proprietà a metà agosto e un bilancio che non permette sogni rende tutto più complicato, per questo non è possibile sbagliare le mosse nelle prossime due settimane. Fondamentale è che i Friedkin abbiano le idee chiare su come allestire la squadra e sul tecnico. Domenica è già Roma-Juventus
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Il Messaggero