Serena Williams dopo la furiosa lite con l'arbitro Carlos Ramos («se fossi stata un uomo, tutto questo non sarebbe successo», gli ha urlato) durante la finale...
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Parole pesanti che hanno trovato sponda in una delle icone della storia del tennis femminile, Billie Jean King, grande campionessa del passato e fondatrice della Wta, che ha difeso a spada tratta la 37enne ex n.1 del mondo. Paladina del femminismo e ispiratrice del film "La battaglia dei sessi", frutto dello storico incontro da lei giocato nel 1973 contro l'ex numero uno maschile Bobby Riggs, prima volta di una femmina contro un maschio (tra l'altro da lei vinto), la King ha scritto via twitter che «tante cose non mi sono piaciute oggi nella finale degli Us Open». Il coaching, cioè l'aver ricevuto suggerimenti dal suo coach che nel tennis è vietato, «dovrebbe essere permesso. Non è giusto che un giocatore venga penalizzato per il comportamento del suo allenatore. Questo non dovrebbe accadere».
Fatta questa premessa, la 11 volte vincitrice di Slam (oltre a 16 titoli in doppio e 11 in doppio misto) e considerata una delle più grandi tenniste della storia, ha detto la sua anche sulla lite in campo tra Serena e il giudice di sedia, prendendo apertamente le parti dell'ex n.1: «Quando una donna si lascia andare alle emozioni del momento diventa subito una isterica e viene penalizzata per questo. Quando lo fa un uomo, diventa invece »schietto« e non ci sono mai ripercussioni. Grazie, #serenawilliams, per aver portato alla luce questo doppio standard. C'è bisogno adesso di tante altre voci». La prima a raccogliere il suo invito è stata la Victoria Azarenka. La bielorussa, ex n.1 del mondo anche ha twittato che «se fosse stato un match tra uomini, non sarebbe finita così» e anche l'attrice americana Ellen DeGeneres sta dalla sua parte: «Serena Williams, hai cambiato il mondo in meglio. Questo per me vale più di una partita», ha twittato congratulandosi comunque con Naomi Osaka «per la tua storica vittoria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero