Disciplina. Tra domenica scorsa e stamani, nel gruppo azzurro, non si è sentita altra parola, dando così una forma al bisogno di maggiore concretezza nel sistema...
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DELUSIONI Anzi, non c'è soltanto la rabbia. Parisse parla anche di delusione. «Ovvio che ci sia delusione dopo domenica, ma è pur vero che dovrà essere la nostra base di partenza. Ripartire consapevoli di aver commesso troppi errori e di non volerne più ripetere. Abbiamo il dovere di farlo». È la consueta conferenza stampa pre-match del capitano, che arriva dopo il captain's run tenuto sotto il placido cielo dell'Olimpico. Accanto a Sergio, a sorpresa, c'è anche Angelo Esposito, il ventitreenne trequarti ala che gioca a Treviso, parla con accento veneto, conosce il dialetto partenopeo per via delle sue origini e che, quanto a delusioni, potrebbe tenere corsi di laurea.
«Per via degli infortuni, il mio cammino in Nazionale non è stato certo semplice. Ma ora sono tornato, sono qui. So quanto sia forte la concorrenza per il ruolo, ma so anche di essermi ritagliato questo posto da titolare».
ITALIA-IRLANDA La partita di domani è una storia con mille storie. E mille implicazioni anche sentimentali che torneranno probabilmente poco prima del calcio d'inizio, quando l'irlandese O'Shea ascolterà le note sia di “Ireland's Call” che di “Fratelli d'Italia”.
«Certo, sarà un match speciale per Conor – il punto di vista di Parisse – ma il suo approccio di sicuro non cambierà rispetto alle altre partite affrontate sin qui».
Dunque il consueto ritornello: «Con lui si respira aria nuova, così come nuovo è il cambio di mentalità che vuole imprimere. Non è facile, visto che la maggior parte dei ragazzi, giocatori di Zebre e Benetton, non sono reduci da un periodo esaltante sul piano dei risultati, ma piano piano il cambio si vedrà».
Quanto al match: «È vero, sarà un'Irlanda arrabbiata a causa della sconfitta con la Scozia ma dispone di tutti i mezzi possibili per metterci in difficoltà. Ha un allenatore (Joe Schmidt, ndr) che con il suo staff è in grado di studiare con straordinaria minuzia ogni partita e non è escluso che abbia preparando una sorpresina proprio per noi».
SCIVOLONI Azzurri e Irish si scontreranno per la ventisettesima volta nella storia. Ventidue le vittorie del XV del Trifoglio, quattro quelle dell'Italia. L'ultima il 16 marzo 2013, proprio all'Olimpico, in un Sei Nazioni passato alla storia. Il giorno prima del Saint Patrick's Day, la festa più sentita a Dublino. Dunque fu delusione doppia, come quando, il 17 marzo 2007, pur vincendo 51-24 al Flaminio, gli irlandesi consegnarono il Sei Nazioni alla Francia per una meta di Bortolami a comprometterne la differenza punti. Tanti motivi, insomma, per essere arrabbiati.
ITALIA - IRLANDA, ore 15.25, stadio Olimpico Roma
Italia: Padovani; Esposito, Benvenuti, McLean, Venditti; Canna, Gori; Parisse (c.), Favaro, Mbandà; Van Schalkwyk, Fuser; Cittadini, Ghiraldini, Lovotti. A disposizione: Gega, Panico, Chistolini, Biagi, Steyn, Bronzini, Allan, Campagnaro. Allenatore: O’Shea.
Irlanda: Kearney; Earls, Ringrose, Henshaw, Zebo; Jackson, Murray; Heaslip, O’Brien, Stander; Toner, D. Ryan; Furlong, Best (c.), Healy. A disposizione: Scannell, McGrath, J. Ryan, Dillane, Van der Flier, Marmion, Keatley, Gilroy. Allenatore: Schmidt.
Arbitro: Jackson (Nuova Zelanda). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero