Il calcio giocato e l'emotività dei risultati non possono e non debbono far dimenticare neanche per un istante la gravità della vicenda Lotito. Peccato sarebbe decisamente...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È bene mettere in chiaro che sarebbe un grave errore ritenere il presidente della Lazio l'unico male o il problema del calcio italiano. Il ruolo di Lotito è figlio di un sistema che non funziona. Il silenzio dei presidenti venerdì scorso e le dichiarazioni di Beretta, sono la prova che il male si annida nella Lega. Se Lotito ha ottenuto potere, se gli si permette di agire e pensare come il deus ex machina del calcio italiano, lo dobbiamo proprio ai suoi cari colleghi presidenti. Questi hanno solo badato, e continuano a farlo, ai propri interessi. Uniti in piccole o grandi coalizioni a secondo del proprio tornaconto, mai per il bene comune. Non deve quindi meravigliare che questo tipo di potere e il modo di esercitarlo si estendano dalla Lega anche in Federazione. Chi dissente e vuole sottrarsi dalla morsa di tutto questo deve uscire allo scoperto. Il silenzio è conferma di colpevolezza. Al momento si registrano le prese di posizione della Roma con Baldissoni, della Juventus con Marotta e della Fiorentina con Andrea Della Valle. Oggi la tanta attesa riunione di Lega Pro e a giorni l'indagine della procura Federale ci daranno le prime indicazioni sull'aria che tira. Il vento deve cambiare.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero