Scommesse, Tonali e Zaniolo si difendono: «Poker e blackjack, niente calcio». L'Inghilterra grida allo scandalo

Parlando con il suo entourage, Zaniolo avrebbe ammesso di avere utilizzato una piattaforma, che non sapeva essere illegale

Scommesse, Tonali e Zaniolo si difendono: «Poker e blackjack, niente calcio». L'Inghilterra grida allo scandalo
Non sono ancora stati interrogati né dai pm di Torino né dagli uomini della Squadra mobile, ma Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali hanno già risposto a...

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Non sono ancora stati interrogati né dai pm di Torino né dagli uomini della Squadra mobile, ma Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali hanno già risposto a tutte le domande di procuratori sportivi e familiari.

La versione è la stessa e se non dovessero emergere riscontri dall'analisi dei cellulari sequestrati ieri la linea difensiva sarà che non ci sono state scommesse calcistiche. I due giocatori non negano di avere puntato su quelle piattaforme illegali, senza, dicono, sapere neppure che non fossero autorizzate, ma hanno puntato su altro: Blackjack e poker online. Mai calcio.
Tonali ieri è tornato a Milano e ha incontrato i suoi procuratori, Giuseppe Riso e Marianna Mecacci, e gli avvocati per studiare la linea difensiva. Nel suo entourage ritengono improbabile che il centrocampista, passato al Newcastle e assicurando al Milan 70 milioni più 10 di bonus, abbia scommesso sulle partite di calcio nelle piattaforme illegali.

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Analoga la posizione di Nicolò Zaniolo che a Firenze, prima di tornare in Inghilterra, ha incontrato il padre e che ieri mattina ha nominato l'avvocato Antonio Conte. Al suo agente e ai familiari, il centrocampista dell'Aston Villa non ha negato di giocare d'azzardo, ma ha sostenuto che quelle scommesse non fossero sportive. Ieri pomeriggio, poi, con un volo privato, è rientrato in Inghilterra per mettersi a disposizione dell'Aston Villa dove gioca "in prestito" dal Galatasaray. E anche nel Regno Unito sono arrivate le notizie dell'inchiesta con il "Sun" che ha titolato «Bet shock», ovvero «Choc scommesse».


Parlando con il suo entourage, Zaniolo avrebbe ammesso di avere utilizzato una piattaforma, che non sapeva essere illegale, solo per giocare a carte: blackjack. Corona, sempre sui suoi canali social, ha sostenuto che la mamma del calciatore, l'influencer Francesca Costa, gli «gestiva gli affari» ed era «a conoscenza di tutto», ma la circostanza non è negli atti dell'inchiesta.

LE PIATTAFORME

Sulle piattaforme illegali le vincite non hanno limite, mentre sui portali autorizzati dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli non si possono superare i 10mila euro per una puntata singola e 50 mila per una multipla. E soprattutto l'incasso è immediato: nel calcio si può scommettere anche su qualsiasi evento si verifichi in partita (dalle espulsioni alle ammonizioni), con incasso immediato. Ma non c'è solo il calcio. L'offerta è immensa, dalle corse dei cavalli al Festival di Sanremo. Ed è su queste piattaforme che spesso vengono riciclati soldi illeciti, soprattutto perché è difficile tracciare chi le utilizza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero