«Il Tomba di Tonga». Così viene chiamato lo sciatore 34enne Kasete Naufahu Skeen che viene, appunto, dal regno di Tonga e che, in attesa di coronare il sogno...
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L'obiettivo del 'Tomba di Tongà è la qualificazione all'Olimpiade 'biancà di Pyeongchang 2018, in Corea del Sud. Intanto, è già riuscito ad essere ammesso ai Mondiali in programma a St. Moritz dal 6 al 19 febbraio. Ad allenarlo è un ex tecnico azzurro, l'altoatesino Hermann Aigner. Nato nel 1982 da padre tongano e madre inglese, Naufahu ha messo gli sci per la prima volta a Kitzb�hel, quando aveva 12 anni e si trovava in gita scolastica. Mai avrebbe pensato che un giorno proprio lo sci avrebbe rivoluzionato la sua vita, con l'ambizione di rappresentare il suo paese all'Olimpiade. Il sogno di Kasete è decollato quando la Fis, nell'ultimo congresso, ha riconosciuto Tonga fra i propri affiliati, e a quel punto lui, lo scorso settembre, ha lasciato il lavoro di manager all'Opera Holland Park di Londra per trasferirsi sulle Alpi e fare lo sciatore a tempo pieno. La Val di Fiemme lo ha ospitato per allenarsi a Pampeago, fra i 48 chilometri di piste dello Ski Center Latemar, mentre la Vist, azienda di attrezzatura tecnica sciistica e abbigliamento per lo sci, ha deciso di sponsorizzarlo.
Kasete Skeen si presenta così: «Il mio nome è Kasete Naufahu Skeen. Sono uno sciatore tongano - dice - e sto tentando di qualificarmi per l' Olimpiade invernale del 2018 a Pyeongchang. Se conoscete Tonga, questo potrebbe sembrarvi assurdo, ancor di più se mi aveste visto sei mesi fa: come potete immaginare, non sono uno sciatore esperto. Non ero nemmeno uno sportivo: fino a sei mesi fa fumavo, bevevo troppo, mangiavo male. Ma da quando coltivo il sogno mondiale e olimpico ho cominciato una profonda trasformazione. Ho smesso di fumare e iniziato ad allenarmi. Ho perso 25 chili e sto rivoluzionando le mie abitudini alimentari, perché sono stato molto attento alla mia dieta: a Tonga ci sono grossi problemi di diabete e di salute, provocati da una alimentazione sbagliata. Ho lasciato il mio lavoro come manager di un festival molto conosciuto nel Regno Unito e mi sono trasferito in Trentino per dedicarmi alla preparazione atletica».
Qual è il suo sogno? «Essere il primo sciatore di Tonga in un'Olimpiade invernale - risponde -: è uno sport in cui il mio Paese non è mai stato rappresentato.
Il Messaggero