Sci, show azzurro in SuperG: Paris è secondo, terza la Brignone, Italia da record

di Mario Nicoliello

Adesso possiamo scriverlo senza il rischio di essere smentiti: l’Italia dello sci alpino ha vissuto la stagione di Coppa del mondo migliore di sempre, raccogliendo un...

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Adesso possiamo scriverlo senza il rischio di essere smentiti: l’Italia dello sci alpino ha vissuto la stagione di Coppa del mondo migliore di sempre, raccogliendo un bottino di podi ricco come quant’altri mai. Quaranta è il numero fatidico raggiunto ieri dalla squadra tricolore sulla neve di Aspen al termine dei superG delle finali. A cesellare la magnifica cifra sono stati Dominik Paris e Federica Brignone. Il ventisettenne della Val d’Ultimo si è piazzato al secondo posto alle spalle dell’austriaco Hannes Reichelt, la ventiseienne valdostana ha chiuso al terzo posto dietro Tina Weirather e Ilka Stuhec. Così l’Italia dice 40, con 8 vittorie, 16 secondi e 16 terzi posti, a cui aggiungere la coppetta di discesa di Peter Fill. Neanche ai tempi di Tomba e Compagnoni il raccolto era stato così lauto. Dopo il successo nella libera di mercoledì, Paris ha confermato il suo feeling con la pista del Colorado, chiudendo nel migliore dei modi una stagione che ricorderà per il successo nel Tempio di Kitzbuehel.

Nel superG, che ha visto uscire Lindsey Vonn e Sofia Goggia, Federica Brignone ha invece centrato il podio nella terza disciplina stagionale, dopo esserci riuscita anche in gigante e combinata alpina. La Weirather, battente bandiera del Liechtenstein, ha conquistato la coppa di specialità superando di appena cinque punti la slovena Stuhec, già regina della discesa. Oggi tocca alla prova a squadre, mentre nel week-end sarà la volta di gigante e slalom. Per arrotondare il bottino c’è ancora tempo, il record appena scritto dalla squadra azzurra potrebbe ancora essere migliorato, così da cancellare definitivamente l’amarezza per il pessimo Mondiale di St. Moritz, una pagina della stagione ormai già superata. È un’Italia a valanga quella che fa rotta verso Pyeongchang.

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Il Messaggero