Scherma, il progetto 'Nastro Rosa' a fianco delle donne operate di tumore al seno

Scherma, il progetto 'Nastro Rosa' a fianco delle donne operate di tumore al seno
«Una giornata importante per la scherma italiana, che si propone in una declinazione diversa rispetto a quella, conosciuta da tutti, di sport più medagliato nel...

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«Una giornata importante per la scherma italiana, che si propone in una declinazione diversa rispetto a quella, conosciuta da tutti, di sport più medagliato nel nostro Paese». Con queste parole il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, ha presentato ieri il progetto Nastro Rosa, presso la Sala Stampa dello Stadio Olimpico di Roma, in una conferenza stampa organizzata dalla FIS e dal Frascati Scherma. Al suo fianco, nella duplice veste di medico-schermidore, c'era Daniele Garozzo, olimpionico del fioretto azzurro impegnato come ricercatore nello "Studio Fenice", che parallelamente alle lezioni di scherma del Nastro Rosa si focalizzerà, per due anni, sull'incidenza del progetto, con l'obiettivo di approfondire come e quanto la corretta alimentazione e l'attività sportiva riducano il rischio di recidiva di malattia. L'iniziativa porta la disciplina della scherma nel programma di riabilitazione delle donne operate di tumore al seno, con il sostegno di Sport e Salute, e nella fase attuativa condotta dal club tuscolano campione d'Italia in carica è stata sviluppata con il supporto scientifico di medici e docenti universitari della Breast Unit del Policlinico Tor Vergata, dell'UniRoma2 e dell'Università di Messina.

Lo sport al fianco della ricerca

«Nastro Rosa è uno dei fiori all'occhiello delle attività che la Federazione Italiana Scherma ha messo in campo nell'ambito delle iniziative risultate vincitrici nei bandi promossi da Sport e Salute per la diffusione dell'attività sportiva - ha spiegato Azzi - Al momento ben 14 società schermistiche in tutta Italia riveste, il Consiglio federale ha deciso d'istituire un Gruppo di lavoro ad hoc, coordinato dal Vicepresidente federale Vincenzo De Bartolomeo con l'obiettivo di creare una piattaforma in cui inserire le prime informazioni sullo sviluppo dell'iniziativa. Una banca dati condivisa, a disposizione delle società che stanno avviando il lavoro in questo periodo. Linee guida concordate ed efficaci, dal punto di vista operativo e tecnico, per una grande sfida della scherma nel sociale». Daniele Garozzo, medaglia d’oro a Rio 2016 nonché medico, non nasconde la sua emozione: "È una gioia incredibile, oltre che un grande onore, portare la mia professionalità di medico nello sport che amo. In questo progetto c'è la mia vita e sono orgoglioso di condividerlo con la Federazione, il Frascati Scherma e questa straordinaria squadra composta da eccellenze del mondo scientifico e universitario, docenti eccezionali che lavorano insieme per dimostrare quanto la scherma, con i suoi movimenti, le sue specificità, possa aiutare le donne operate di tumore al seno»

«Nastro rosa esempio virtuoso»

Al tavolo dei relatori anche il professor Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata: «Siamo onorati di sviluppare una progettualità bellissima, che ha una pervasività senza precedenti. Nastro Rosa è un esempio virtuoso, da cui c'è da imparare. Il nostro Ateneo crede e investirà in questo impegno, veicolandolo il più possibile». Di grande impatto ed emozione l'intervento finale dell'ex fiorettista azzurra Francesca Facioni, testimonial del progetto "Nastro Rosa" della FIS, che ha raccontato come «la scherma, dopo esser stata operata di tumore al seno, mi abbia aiutato a rinascere, mettendo giù la maschera e battendo in pedana l'avversario più duro, che può essere affrontato da tante donne con la determinazione che lo sport c'insegna, così come ho fatto io». L'Italia e la scherma, in tal senso, sono unite in un binomio d'eccellenza: il Paese che vanta il primato europeo di pazienti oncologici guariti insieme alla Federazione più medagliata dello sport italiano ai Giochi Olimpici, per una nuova grande sfida da condurre e provare a vincere insieme.

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Il Messaggero