Sassuolo, Di Francesco: «Athletic forte, ma non siamo qui per una passeggiata»

Sassuolo, Di Francesco: «Athletic forte, ma non siamo qui per una passeggiata»
Per la trasferta più importante nella storia del Sassuolo, il volo charter è pieno, completato da giornalisti. Negli Euskadi c’è anche il sindaco...

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Per la trasferta più importante nella storia del Sassuolo, il volo charter è pieno, completato da giornalisti. Negli Euskadi c’è anche il sindaco Claudio Pistoni(Pd), assieme a una quarantina di tifosi. All’andata l’affresco neroverde riuscì benissimo, 3-0, quasi come con il Rapid Vienna, 2-0 sino a 7’ dalla fine e poi 2-2 e adesso necessità almeno di battere il Genk, al Mapei, in chiusura. Meglio conquistare anche un punto stasera al San Mames, dove solo il Torino di Ventura ha vinto, fra le italiane. Qui la Juve si aggiudicò il primo trofeo continentale, nel ’77, con Bettega e compagni, adesso ci provano gli emiliani, sospinti da capitan Magnanelli. La comitiva è partita da Bologna ieri mattina, nel pomeriggio l’allenamento sotto la pioggia. Di Francesco ha 20 giocatori: “E’ la prima volta che posso convocarne tanti, in coppa”.



Torna Politano, fresco di convocazione azzurra, con Magnanelli e Missiroli. Restano fuori Berardi, Duncan e Letschert. "È un periodo in cui non ci gira bene - spiega Eusebio -. A Genova giochiamo una gara tatticamente perfetta per 85’ eppure per la perdiamo per colpe solo nostre”. C’è il rischio di rovescio, come in terra fiamminga, 3-1, anzi era 3-0. “Affrontiamo una squadra fortissima, la favorita del nostro girone, in uno stadio bellissimo, assaporato già con la Roma, da calciatore”. Si torna al 4-3-3, con Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Pellegrini (la rivelazione del 2016); davanti Ricci (al top), Matri (deludente) e Defrel. Le 4 sconfitte di fila in campionato rendono impossibile la rincorsa all’Europa. A questa, la famiglia Squinzi crede relativamente, non è volata in Spagna. A gennaio serviranno rinforzi veri, per confermare il sesto posto, ma adesso c’è persino il rischio di terz’ultimo, con i ricorrenti guai difensivi.
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Il Messaggero