La luna di miele è finita a Stamford Bridge: la sconfitta contro l'Arsenal, la quarta nelle ultime 11 uscite, ha fatto emergere limiti e tensioni nei rapporti tra...
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Due anni fa, era stata proprio una pesante sconfitta all'Emirates Stadium a convincere Antonio Conte a cambiare impostazioni tattica, preludio di una striscia di 13 vittorie di fila. Un'aggiustamento, decisivo per la vittoria della Premier League, che difficilmente si ripeterà con Sarri, come ha già ribadito l'interessato: «Conte conosceva entrambi i moduli di gioco, io sono un buon maestro di un certo calcio. Sarebbe sbagliato se cambiassi». Una convinzione che rischia di tramutarsi in testardaggine se neppure l'arrivo di Higuain servirà a migliorare gioco, e risultati. Atteso domani, il Pipita potrebbe essere mandato in campo già giovedì, nella semifinale di ritorno di Coppa di Lega contro il Tottenham. Il Chelsea è chiamato alla vittoria per non veder sfumare anzitempo il primo obiettivo. Ma al di là del risultato, sarà l'atteggiamento della squadra a rivelare se le critiche di Sarri hanno creato una frattura tra allenatore e squadra, oppure se - come ha dichiarato David Luiz - lo spogliatoio è ancora con lui. Di certo, da qui in avanti, saranno i risultati a decidere il destino di Sarri: la pazienza è terminata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero