La Sampdoria boccia le nuove ambizioni di Gasperini. Partita dai due volti a Marassi, il 3-1 finale premia il coraggio di Giampaolo. Dopo i primi 45 minuti, il tecnico...
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Rientro dal primo minuto per Petagna in attacco, Gomez va invece in panchina. Troppe le 20 ore di viaggio con la Nazionale. Al contrario, Giampaolo ritiene recuperato Zapata, di rientro dal Perù. I primi 45 minuti sono a senso unico e a fine gara Gasperini avrà di che rammaricarsi per le troppe chance sciupate. Possesso pallo e pressing alto sono le chiavi della manovra di una spumeggiante Atalanta. Al 14’, su cross di Spinazzola, Cristante castiga Puggioni di testa. Cristante è il mattatore, bravo nel trovare spesso la profondità: sia lui, sia Ilicic e Petagna creano tante opportunità. Contro una Samp stordita dalla mancanza di punti di riferimento, gli orobici hanno la grave colpa di mancare più volte il colpo del KO.
Così i padroni di casa, negli spogliatoi, hanno il tempo per riordinare le idee e rientrare in campo con tutt’altro smalto. Aggressiva, organizzata nella maniera giusta per la copertura degli spazi. La Samp schiaccia così l’Atalanta. All’11’, dalla destra, Quagliarella imbecca Zapata e l’incornata del colombiano è vincente. E’ solo l’inizio. I neo entrati Caprari e Linetty confezionano il successo nel giro di 10 minuti. Al 14’, su traversone di Strinic, il tuffo di Caprari è magistrale e Berisha non può nulla così come al 23’ sul preciso diagonale da sinistra del centrocampista polacco. Tra i due gol, l’inserimento di Gomez, incapace di dare la scossa a una squadra trasformatasi, nel quarto d’ora d’intervallo, da cigno a brutto anatroccolo. Punizione forse eccessiva per l’Atalanta, ma la Samp della ripresa è stata perfetta e, a differenza del primo tempo della squadra di Gasperini, cinica nello sfruttare le proprie occasioni. Giampaolo ora è sesto, con una partita (contro la Roma, quinta a un punto di distanza) da recuperare.
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Il Messaggero