Amarcord e reunion. In prima fila nella foto, senza per forza mettersi in posa, c’è il bomber. Manco a dirlo, da da apripista. Basco in testa. E accosciato, come da...
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Non ha più i ricci Gianluca, non li ha mai avuti Attilio Lombardo, il popeye blucerchiato. Ha sempre il ciuffo Roberto che su Instagram mette in vetrina la foto dei campioni d’Italia del ‘91. Non c’è più l’indimenticabile allenatore slavo Boskov, il papà di quei campioni. Ma gli ali altri eccoli lì, nella notte milanese. Si sono ritrovati per la consegna, nella Sala Buzzati, del premio «Il bello del calcio». Lo riceve Vialli, ma è come se appartenesse pure a loro. Si riconoscono tutti, anche se da quello scudetto sono passati quasi 28 anni: lo zar Vierchowod, il tappetaro Cerezo, Mannini, Ivano Bonetti, Lanna, Nuciari, Salsano, Bocchino, Pari, Invernizzi e Pagliuca.
Il Messaggero