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Ha vinto l’Europa, contro ogni pronostico, ha vinto il capitano Luke Donald che ha fatto tutto le scelte giuste, ha vinto il pubblico cosmopolita, che ha giocato alla grande la sua partita, ha vinto il Marco Simone e ha vinto infine lo spirito della Ryder Cup, non riscontrabile in nessun altro sport. All’Europa servivano 4 punti su 12, ma lo squadrone americano ha tirato fuori gli artigli proprio nei singoli. I ragazzi europei però hanno tenuto i nervi saldi, hanno stretto i denti.
Ryder Cup, alta tensione per McIlroy: rissa sfiorata e accuse al Team Usa
Decisivi per dare morale alla squadra il primo punto, che è arrivato da Hovland su Morikawa (4&3), il mezzo punto strappato da Jon Rahm alla 18 contro il numero del mondo Scottie Scheffler, la sicurezza di Rory McIlroy che non ha lasciato scampo a Sam Burns (3&1), il guizzo di Tommy Fleetwood che alle 17 si è assicurato il mezzo punto per la vittoria contro Rikie Fowler, che gli concedeva la buca. Il match sarebbe finito a quella successiva (3&1), ma intanto si festeggiava su tutte le buche ancora in gioco, grazie alle immagini rimandate dai megaschermi, mentre anche uno scatenato Shane Lowry portava un altro mezzo punto. Il pubblico impazziva, il boato riempiva il Marco Simone.
L’edizione numero 44 riporta la Ryder in Europa con il risultato di 16,5 a 11,5. Per gli americani un’altra occasione mancata di vincere in trasferta, non ci riescono dal 1993 a Belfry. Dovranno attendere perlomeno fino al 2027. Intanto dovranno riflettere su questa sconfitta e preparare il riscatto tra due anni a New York. Negli occhi del mondo rimangono le immagini di un trionfo strameritato, bellissimo e inaspettato dell’Europa. Si è giocato a Guidonia Montecelio, a Roma, in Italia. Indimenticabile.
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