Il governo “consiglia” le russe: «Niente sesso con gli stranieri»

Il governo “consiglia” le russe: «Niente sesso con gli stranieri»
«Donne russe, non fate sesso con gli stranieri durante i Mondiali di calcio!». Questo l’invito della presidente della Commissione parlamentare federale per le...

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«Donne russe, non fate sesso con gli stranieri durante i Mondiali di calcio!». Questo l’invito della presidente della Commissione parlamentare federale per le problematiche connesse con le Famiglie, le Pari opportunità ed i bambini, Tamara Pletneva. In un’intervista alla radio “Parla Mosca” la deputata del Partito comunista ha sottolineato che avere «rapporti intimi» porta immancabilmente alla nascita di figli in famiglie «non complete». Ma «anche se il rapporto termina con un matrimonio – ha continuato la settantenne parlamentare di Tambov, 480 chilometri a sud-ovest di Mosca, – la giovane famiglia si trasferisce all’estero. Poi la giovane non sa come tornare indietro da laggiù. Vengono da me alla Commissione in lacrime ragazze che raccontano come si siano portati via il bambino e cose del genere. Io vorrei che nel nostro Paese ci si sposasse per amore, non è importante di quale nazionalità siano i(ndr, partner), ma che siano cittadini russi. E che costituiscano buone famiglie, vivano in pace, facciano nascere dei figli e li istruiscano». 


AMORI GALEOTTI
Come esempio di veri disastri familiari la Pletneva ha portato i tanti, troppi amori-galeotti, sbocciati tra le allora sovietiche e i turisti-spettatori al tempo delle Olimpiadi estive di Mosca 1980. L’anno successivo comparvero un sacco di “ragazze-madri” senza consorti. «Quei bambini ne hanno pagato le conseguenze», ha osservato la deputata, che ha tenuto a precisare di non essere una nazionalista. «Ed è andata ancora loro bene se erano della stessa razza, figurarsi di razze diverse. Noi dobbiamo mettere al mondo i nostri bambini».

CONSERVATRICE 
La visione della Pletneva è abbastanza comune nell’odierna società conservatrice costruita dall’attuale dirigenza del Cremlino a difesa dei valori tradizionali e della “russicità”. A marzo la stessa parlamentare si era messa in luce con una dichiarazione a sostegno del collega, Leonid Slutskij, accusato di aver importunato delle giornaliste, impegnate nel loro lavoro di croniste parlamentari. 

In sintesi, erano le reporter colpevoli per gli abiti indossati: «che le ragazze-giornaliste – aveva detto la Pletneva – si vestano meglio. Quella è un’istituzione statale. Che non vadano in giro con i pancini scoperti». Le giunoniche russe seguiranno l’invito della deputata, le cui parole hanno mandato su tutte le furie le opposizioni liberal-riformiste? Sembra difficile, soprattutto nelle metropoli.
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Il Messaggero