Una perla su punizione di Kolarov vale tre punti e consente a una Serbia a corrente alternata di fare bottino pieno su un Costarica ben messo in campo ma inconcludente in attacco....
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Gli esperti Bolanos e Campbell sono vengono inseriti troppo tardi, e ora sarà complicato fare punti col Brasile. Milenkovic, Milinkovic-Savic, Kolarov e Ljajic da una parte, Gonzalez dall'altra. C'è un pò d'Italia nella sfida Costarica- Serbia, battesimo del girone E, in attesa di Brasile-Svizzera. Ci si aspetta un monologo europeo e invece sono i centroamericani che si presentano vispi con una manovra armoniosa, tecnica eccellente, visione di gioco. Coordina da dietro Keylor Navas, pluridecorato portiere del Real, ed è il bolognese Gonzalez che ha un paio di occasioni, ma al 12' di testa potrebbe far meglio. Poi si muove la Serbia, un pò imballata nel settore destro di difesa, ma di maggiore spessore a centrocampo. Milinkovic-Savic si presenta 27' con un inserimento perfetto, ma il tiro viene neutralizzato da Navas. Al 43' cerca un gioiello alla Ronaldo o alla Bale, con una semirovesciata che il portiere para. Prima c'è al 42' un'incursione di Calvo che si perde di poco fuori.
Gara divertente anche se a sprazzi, grande equilibrio. Per sparigliare la gara ci vuole un colpo di genio, e ci pensa Kolarov con una punizione gioiello all'11' che aggira la barriera e si insacca a fil di palo dopo che al 6' il portiere ha vanificato un'occasione d'oro di Mitrovic. La Serbia prende mordente ma sceglie di contenere gli avversari che coinvolgono solo allora due eroi di Brasile 2014, Bolanos e Campbell. La manovra è elegante ma poco concreta e Milenkovic e Tosic sbrogliano. In contropiede al 30' Navas anticipa Kostic, al 41' il generoso ma inconcludente Mitrovic non riesce a tirare da buona posizione. Alla fine rissa nella fase di recupero , ma il risultato non muta. Il Costarica, imbattuto nel 2014, perde subito all'avvio 2018, ma la Serbia se vorrà fare strada dovrà fare qualcosa in più.
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Il Messaggero