Un anno fa denunciò di essere stato escluso dalle cure specialistiche. Oggi sene è andato il padovano Alessandro «Lillo» Battistin, 52 anni, ex...
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La morte è avvenuta nella sua abitazione ad Albignasego, l'ex agente era con la moglie Michela. L'annuncio è stato dato anche allo stadio Battaglini, dove è in corso la partita Rovigo-Petrarca per la coppa europea Continental Shield. Battistin era stato al centro di una catena di solidarietà tra ex colleghi, giocatori e associazioni legate al rugby che lo hanno accompagnato in questa difficile battaglia. Per il 3 novembre era stato organizzato un evento di solidarietà all'Isola della Pescheria a Padova, evento annunciato dallo stesso sindaco Mario Conte.
L'anno scorso Battistin aveva denunciato di essere stato estromesso da una nuova cura e dalla fornitura di farmaci.
LA DENUNCIA
«Stavo facendo terapie in neurologia con immunoglobuline - aveva raccontato nel novembre scorso al Gazzettino - quando dopo una serie di esami sono stato ammesso a una nuova cura sperimentalecon il Radicut. Dovevo iniziarla l'11 novembre (2017, ndr), ma tre giorni prima mi hanno telefonato dicendomi che dopo aver rivisto le mie analisi, non avevo i parametri richiesti perché riuscivo ancora a deambulare. Cosa purtroppo non più vera perché ora sono in carrozzina. Gli esami li avevo fatti tre mesi prima ed ero stato io stesso a far presente ai medici che camminavo aiutandomi con il bastone, ma mi dicevano di stare tranquillo, che sarei stato ammesso. Tra l'altro, la fasulla accettazione al nuovo programma ha portato alla sospensione di quello che seguivo. Così, per il momento, mi devo arrangiare».
E arrangiarsi è difficile e costosissimo. «Il Radicut è in vendita solo nelle farmacie del Vaticano e in Giappone. In Vaticano dieci fiale costano 1800 euro, e a me ne servono 60; in Giappone le dieci fiale vengono 400 euro, e tramite un conoscente, dovrei riuscire presto ad averle. Poi dovrò attrezzare una stanza sterile e trovare un'infermiera. Il Radicut aiuta a respirare meglio perché l'effetto più devastante della malattia è la respirazione».
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Il Messaggero