Rugby, orecchio staccato con un morso, il giocatore condannato: «Sono innocente», la società Grifoni: «Il nostro atteggiamento sempre trasparente» Le sentenze

Rugby, orecchio staccato con un morso, il giocatore condannato: «Sono innocente», la società Grifoni: «Il nostro atteggiamento sempre trasparente» Le sentenze
“Il giocatore dei Grifoni Oderzo Rugby (Treviso) non ha dato alcun morso e non c'entra nulla con la lesione all'orecchio dell'avversario del Pedemontana Livenza...

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“Il giocatore dei Grifoni Oderzo Rugby (Treviso) non ha dato alcun morso e non c'entra nulla con la lesione all'orecchio dell'avversario del Pedemontana Livenza di Polcenigo (Pordenone) e la società non ha niente da rimproverarsi”. La proclamazione di innocenza è raccontata in un lungo post su Facebook (qui), che comprende anche una dichiarazione del giocatore Riccardo Amadeus Fabris, pubblicato dal presidente dei Grifoni, l'ex azzurro Andrea Barattin. Una proclamazione che va contro tre sentenze della giustizia sportiva e una della giustizia penale.

 

Il caso è quello iniziato il 16 dicembre 2018 durante una partita del campionato di C2 (ultima serie, dilettanti puri). Dopo una mischia il pilone friulano Marco Chesani, 34 anni, tecnico di Laboratorio, diretto avversario di Riccardo Amadeus Fabris, 27 anni, laureato in Giurisprudenza di Treviso, si è rialzato con l'orecchio destro mutilato.

Sulla vicenda si è espressa sia la giustizia sportiva, che ha completato il suo iter con sentenza quindi definitiva, sia quella penale.

 

La giustizia sportiva ha condannato Fabris per avere morsicato Chesani: 12 mesi di squalifica e 12 di interdizione. La giustizia penale, nei giorni scorsi nel Tribunale di Pordenone, ha condannato Fabris per avere morsicato Chesani: 4 mesi per lesioni gravissime (pena sospesa), sentenza giunta al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, chiesto dagli stessi avvocati di Fabris, che consente di avere lo sconto di un terzo della pena.

Per quanto riguarda la giustizia sportiva, nel primo grado è stata condannata per responsabilità oggettiva la società trevigiana (sanzione di 500 euro) perché non era stato possibile individuare l'autore della lesione. Nel secondo grado Fabris è stato individuato in colui che ha morsicato Chesani ed è stato condannato (qui sotto la sentenza). Nel terzo grado è stata confermata la sentenza di secondo grado.

 

 

La vicenda, sul fronte penale, comprende anche l'archiviazione di una querela per diffamazione presentata da Barattin nei confronti di Chesani e altre 12 persone che nei giorni seguenti alla partita si erano espressi sull'episodio. Denuncia quindi terminata con un nulla di fatto.

 

Barattin, presidente di un club fra i più impegnati nella diffusione del rugby, annuncia inoltre che gli avvocati di Fabris impegneranno la sentenza di primo grado in appello. “E sul nostro atteggiamento, da sempre trasparente, non abbiamo nulla da rimproverci, fin dall'inizio abbiamo contattato la società fruliana. Per tre anni non siamo intervenuti sulla questione per rispetto dei procedimenti della giustizia. E non intendiamo chiedere scusa per qualcosa che non è stato commesso. La lesione all'orecchio? Ero presente alla partita: per me non è stato un morso e sono certo della buona fede del mio giocatore”.

E Fabris: "Continuerò a professare la mia innocenza per un fatto che non solo non ho mai commesso, ma non avrei nemmeno lontanamente pensato di commettere".

Rugby, orecchio staccato con un morso: condannato giocatore dell'Oderzo. La vittima: «Mai ricevuto scuse»

 

Andrea Barattin

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Il Messaggero