Una resa, nella ripresa, incondizionata e soprattutto incomprensile dopo quello che era accaduto nel primo tempo: da 13-14 a 20-61; 8 mete a 2 per i gallesi ai quali gli...
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L’impotenza mostrata da Ghiraldini e compagni nell’arco di 12 minuti (dal 47’ al 59’) sarà ancora una volta materia da psicologi. O da astronomi tanto si sono eclissati, con 24 ore di ritardo, gli azzurri. Fino al 47’ una partita magnifica, punto a punto, poi il crollo: 4 mete (tre di North!) e il sorgere dell’affascinante speranza nell’animo dei gallesi che hanno moltiplicato le forze una volta compreso che potevano davvero vincere il Sei Nazioni se avessero macinato punti a livello industriali. Che è quello che hanno fatto con una verve tanto eccitante da vedere per gli 8mila in maglia rossa all’Olimpico quanto devastante per i 57mila fedeli italiani.
Gallesi aiutati, va detto, da due gialli (Masi e Geldenhuys) sventolati dall’erratico arbitro neozelandese Pollock e da un troppo affrettato cambio dell’intera prima linea Rizzo-Ghiraldini-Castrogiovanni che Brunel ha mandato fuori già al 50’ quando ancora dominava i rivali.
L’Italia, che con questa debacle finisce per falsare l’ultimo turno del Championship (e fioccheranno le critiche), è sparita dagli schermi fino all’80, quando Sarto in fuga ha segnato una bella ma davvero inutile meta trasformata dalla bandierina da Orquera. Beffa nella beffa: ieri Haimoina e lui non hanno sbagliato un penalty ma è servito a nulla
Che peccato dopo il primo tempo da urlo. Roba da mettersi a piangere pensando alla miseria vista contro la Francia rispetto alla magnificenza degli azzurri che nei primi 40 minuti hanno prima di tutto schiacciato i gallesi nelle fasi statiche: tre mischie per noi e tre penalty. Un carburante favoloso per il morale. E poi Haimona che centra i pali già l primo minuto, poi si rompe il radio del braccio destro, poi entra Orquera e infila un calcio anche lui. Dall’altra parte Halfpenny, neanche a dirlo, trafora i nostri pali e disegna il grubber rasoterra che manda in meta il medico Roberts al 18’ per il primo sorpasso.
Ma questa Italia c’è tutta, c’è sempre, e con la sua arma migliore, il maul avanzante che al 24’, dpo i break di Gori e Orquera, fa sfondare Venditti in meta per il controsorpasso al 24: 13-11. E’ un testa a testa, un corpo a corpo che incendia la stadione su cui si affaccia il sole. E al the si va sul 13-14 (calcio di Biggar allo scader), un risultato che alla vigilia sembrava fantascienza.
Lo era, ma, purtroppo, rispetto a quello che sarebbe accaduto dopo.
Marcatori. Italia: 2 m. 24’ Venditti 80’ Sarto; 2 c.p. 1’ Haimona 10’ Orquera; 2 tr. Orquera. Galles: 8 m. 18’ Roberts 47’ L.Williams 49’ Roberts 54’ North 59’ North 66’ Webb 68’ Warburton 72’ S.Williams; 3 c.p. 7’ 12’ Halfpenny 40’ Biggar; 6 tr. Biggar. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero