Italia annientata dagli All Blacks all'Olimpico 10-68

Italia non pervenuta all'Olimpico contro gli All Blacks: 10-68 per i campioni del mondo che hanno segnato 10 mete senza dare nemmeno l'idea di sudare mentre il gelo...

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Italia non pervenuta all'Olimpico contro gli All Blacks: 10-68 per i campioni del mondo che hanno segnato 10 mete senza dare nemmeno l'idea di sudare mentre il gelo scendeva sui fedeli dell'Olimpico.


Sugli spalti in festa, fino al calcio al d'inizio e alla Haka, magnifica, si sono trovati in 60.963, una folla che lo stadione da tempo vede solo con il rugby. Il problema è che la stessa folla, in questa caso tutta di italiani e sempre più brava a cantare Mameli, non ha visto l'Italia causare nemmeno un piccolo grattacapo ai campioni del mondo, sempre leggeri nello sfrecciare da tutte le parti fino all'area di meta azzurra.
Cinque mete per tempo, il ritorno della triste tabellina del 7 (5 punti la meta più i 2 della trasformazione) con il punteggio che così lievita fino a sommergere ogni entusiasmo, ogni speranza. Con gli All Blacks non accadeva dal 2007.

Ed è stato davvero commovente che dopo questo monologo tutto nero, senza un'avvertibile verve di lotta, senza un evidente pathos da combattimento, il pubblico sia esploso in un boato quando Tommaso Boni è riuscito a galoppare fino in meta dopo che Gori aveva intercettato un ovale: 10-54 al 66' (qualcosa tipo 1-8 nel calcio). Ma non vale un'aspirina questa marcatura anche se il nuovo ct O'Shea di mostra davvero convinto del coraggio e della tenuta della squadra "che ha rispettato fino in fondo il piano di gioco e che esce a testa alta da questa partita".
 
Non è certo con i campioni del mondo, capaci in estate di rifilrare 50 punti anche al Sud Africa e impietosi con Galles, Australia e Argentina, che l'Italia deve calibrare le sue forze, ma davvero il senso di ineluttabilità è stato troppo forte all'Olimpico dall'inizio alla fine del match. Dire che Italia e Nuova Zelanda sono su pianeti distanti anni luce è un'ovvietà, ma da queste partite impossibile devono pure arrivare elementi per progredire: vedremo dove il ct O'Shea li troverà in vista del Sud Africa sabato prossimo a Firenze.

 

Le marcature
4' meta Fekitoa, trasforma Cruden 0-7
12' calcio piazzato Canna 3-7
15' meta Faumuina trasfoirma Cruden 3-14
20' meta Tuipulotu trasforma Cruden 3-21
25' meta Dagg trasforma Cruden 3-28
37' meta Crockett trasforma Cruden 3-35
Fine primo tempo

44' meta Luatua trasforma Cruden 3-42
57' meta Fekitoa trasforma Cruden 3-49
61' meta Dixon 3-54
66' meta Boni trasforma Allan 10-54
72' meta Ioane trasforma Sopoaga 10-61
76' meta Naholo trasforma Sopoaga 10-68

Italia: Padovani, Bisegni, Benvenuti, McLean, Esposito (64' Boni), Canna (50' Allan), Bronzini (50' Gori), Parisse, Favaro, Mbanda' (54' Minto), Van Schalkwick, Fuser (54'
Biagi) - Cittadini (53' Ceccarelli), Ghiraldini (10' Gega), Lovotti (78' Panico).
Nuova Zelanda: McKenzie, Dagg (60' Ioane), Fekitoa, Leinert-Brown, Naholo, Cruden (62' Sopoaga), Kerr-Barlow (50' A.Smith), Luatua (65' Todd), Cane (cap.), Dixon, Scott Barrett (54' Retallick), Tuipulotu, Faumuina (55' Tu'Ungafasi), Taylor (54'  Coltman), Crockett (70' Moody).

Arbitro: Owens

Arbitro: Nigel Owens (Galles) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero