Cara, insostituibile, eroica Nazionale femminile. Dopo le batoste dell'Italia Under 20 e di quella Maggiore, all'Arcoveggio di Bologna giunge il successo...
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Nonostante un campo infame, reso a dir poco pesante dalla pioggia caduta prima del match, le ragazze di Di Giandomenico dettano legge: aggressione, gioco al largo e tanta buona volontà. Trasmissione dell'ovale inizialmente imperfetta, ma fannno grande fatica le ospiti a contenere l'irruenza delle azzurre. Affamate di punti, al 5' le padrone di casa decidono di giocare in touche un calcio di punizione da posizione facile. Imprecise però le italiane. Che fanno fatica anche sui punti d'incontro (a quanto pare una costante della triplice sfida Italia-Scozia di questo week end di Sei Nazioni) e in maul.
Per fortuna le preoccupazioni durano poco: al quarto d'ora, infatti, le italiane si riaffacciano nella ventidue scozzese e lì piazzano le tende. Trovano due belle touche ai 5 metri, sui cui sviluppi vengono altrettante mete. Al 17' è un poderoso "pick-and-go" di Melissa Bettoni, al 27' spunto vincente dell'altro pilone, Elisa Cucchiella. Veronica Schiavon trasforma la seconda marcatura e in tutto fa 12-0. Ancora: alla mezz'ora la Scozia perde il mediano di mischia Maxwell, che busca il giallo per un fallo ripetuto, e la Schiavon arrotonda dalla piazzola per il 15-0.
Finale di primo tempo di marca scozzese. Encomiabile tuttavia la difesa delle padrone di casa, che inchiodano le avversarie e costringono al tenuto a terra Lindsey Smith a un ciuffo d'erba (o quel che ne resta) dalla linea, nell'ultima azione prima dell'intervallo.
Punti di forza dell'Italdonne Bettoni e l'estremo Manuela Furlan, le quali, con o senza la superiorità numerica, forniscono grattacapi a non finire alle maglie blu. La prima porta a spasso la difesa ospite, la seconda conquista puntualmente la linea del vantaggio. E in apertura di ripresa segna anche la terza meta: 22-0, dopo la difficile trasformazione della Schiavon.
Vuoi un pallone ricoperto di fango, vuoi probabilmente l'eccessiva confidenza delle italiane a quel punto del match, al 51' Valentina Ruzza si fa intercettare dalla Thomson che vola in meta dopo una progressione di quasi 70 metri. E' il momento più difficile per le azzurre, che da lì in poi patiscono le incursioni della Lloyd e della stessa Thomson. Dopo aver fatto male in attacco, le padrone di casa devono superarsi anche in difesa, costringendo le avversarie a prendere rischi su rischi. L'aspetto più importante, per la causa azzurra, è che il punteggio si fermi lì. Triplice fischio, braccia al cielo, prima vittoria al Sei Nazioni 2016 e qualificazione alla Coppa del Mondo. Tutto in un pomeriggio bolognese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero