Rugby, da Civita Castellana all'Olimpico con 15 disabili per fare festa al Sei Nazioni: «Emozioni indimenticabili»

Da Civita Castellana all'Olimpico per il Sei Nazioni (Foto di Paolo Baldi)
Cìerano anche loro al Foro Italico per fare festa festa nell'ultimo turno del Sei Nazioni con il match Italia-Galles. ...

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Cìerano anche loro al Foro Italico per fare festa festa nell'ultimo turno del Sei Nazioni con il match Italia-Galles.






Tra gli oltre 65mila spettatori, molti dei quali hanno trascorso l'intera giornata sugli spalti e nel villaggio del Terzo tempo, anche quindici persone di Civita Castellana con disabilità accompagnate dagli operatori della Cooperativa sociale Il Pungiglione, che gestisce nella Tuscia anche Centro diurno “Rosa Merlini Frezza” e la Casa Famiglia “L’abbraccio di Arianna”.

E' stata la loro prima volta al Torneo e non la dimenticheranno mai.

"Un ringraziamento alla Fir e al suo staff – ha detto il presidente della Cooperativa Claudia Bonfini- per la disponibilità e l’accoglienza che ci è stata riservata".

Tutti i ragazzi hanno indossato per l’occasione le maglie azzurre donate dal Rugby Civita Castellana.

"In curva nord hanno cantato, tifato e, soprattutto – ha raccontato Fabrizio Scarponi coordinatore della casa famiglia - mangiato. Alcuni non erano mai stati allo stadio; fare la ola è stato un gioco magnifico per loro".



A fine della partita è scattato per tutti l’atteso “ Terzo tempo”. Ad accompagnarli nello spazio antistante lo stadio sono stati i giocatori e i dirigenti del Rugby Civita Castellana. "E’ stata un’occasione unica di socializzazione per tutti - ha fatto notare il presidente Roberto Rossi - e di divertimento insieme a migliaia di persone, italiani e gallesi senza divisioni, che facevano festa fuori dallo stadio Olimpico, come dovrebbe succedere per ogni evento sportivo".

I ragazzi sono riusciti a conquistare i gadget lanciati dal palco, hanno scattato fotografie con i personaggi più bizzarri e mascherati, hanno apprezzato la banda folkloristica della Frustica di Faleria e gli artisti di strada, giocolieri e trampolieri. Musica, colori, tutti i sensi erano positivamente sollecittai: è stato difficile convincerli a tornare a casa, stavano troppo bene.


"Solo il rugby riesce a creare – ha concluso Fabrizio Scarponi - questi momenti, tra competizione leale, conoscenza, integrazione in un clima festoso. La giornata è stata davvero memorabile per questi ragazzi e ragazze. E pazienza se la nazionale italiana ha perso, ha vinto il rispetto, la voglia di stare insieme, la goliardia. Ci vedremo sicuramente alla prossima partita!". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero