Il cane ha morso l'uomo, anzi «l'omone» Martin Castrogiovanni, ma stavolta - contrariamente a una massima del giornalismo - è una notizia: il pilone azzurro infatti...
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Così Scozia-Italia dovrà seguirla dalla televisione, seduto sul divano dove magari, prima di sintonizzarsi sul canale che trasmette il 6 Nazioni, si sarà riletto il libro scritto assieme a Sergio Parisse e Gonzalo
Canale, per raccontare come il rugby li abbia fatti diventare uomini «tra botte, costole fratturate e fair play». E anche di quella rissa in discoteca con il Chabal vero, per questioni di donne in una discoteca di Roma dopo una sfida Italia-Francia.
Stavolta a fermarlo non è stato un infortunio, ma una situazione 'buffà che inizialmente la Fir, sembra per motivi di privacy, avrebbe voluto tenere nascosta. Ma era destino che la verità venisse fuori: in fondo "Castro" è uno che non sa fingere e non ama le mezze misure. Basti pensare al 'placcaggiò verbale di due mesi fa, quando parlando di quel Richard Cockerill, tecnico e manager con cui aveva lavorato a Leicester, disse che «lo odio, glielo ho detto in faccia e con lui non parlerò mai più. Gli str....non mi piacciono». Gli animali invece 'Castrò continuerà ad amarli, nonostante l' «incidente domestico» di oggi con il cane. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero