Nel momento in cui la nazionale non potrebbe andare peggio, nei club non sanno come fronteggiare l’invasione di bambini dai sei anni in su che vogliono diventare come...
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IL TRAINO
Il che continua a essere più che avvertibile, ma fino a quando durerà questo poco italico e straordinario consenso, anche degli sponsor, per una squadra così spesso sconfitta? E perché gli azzurri non riescono a tenere il passo mica degli All Blacks, ma almeno della Scozia, evitando di scivolare al 14° posto nel mondo? Come è possibile che nel 2013 l’Italia abbia battuto Francia e Irlanda rimediando invece il cucchiaio l’anno dopo?
VILLEPREUX
«Possiamo parlare all’infinito di scelte tecniche e organizzative risalendo negli anni - dice Pierre Villepreux, leggendario estremo della Francia e poi ct di Italia e Bleus - ma in realtà vi servono tempo e pazienza. E coraggio di completare i progetti. Quando sento i miei amici italiani giù di corda, ripeto che le tradizioni non si recuperano in fretta: siete nel Torneo solo da 14 anni. Pensate ad allargare la base e intanto contate su Brunel, un ottimo ct». In altre parole, esasperate dal professionismo introdotto 19 anni fa, le differenze storiche tra nazioni con profonde radici ovali renderanno sempre più duro il confronto: l’Inghilterra setaccia ora i talenti tra un milione e mezzo di praticanti. Il Galles ne ha “solo” 80mila (su 4 milioni di abitanti...), ma lì si gioca dalla metà del 1800. E i migliori degli atolli del Pacifico sono pro’ in Nuova Zelanda e Inghilterra, mentre da anni gli azzurri affrontano solo rivali davanti a loro nel ranking. Serve tempo? Viene in mente il Times che nel gennaio ’97 ricordava che l’Italia di Coste aveva vinto 13 degli ultimi 30 match, battendo sì Marocco e Tunisia ma anche Scozia e Irlanda, e titolava «It’s time» per sostenere l’immediata ammissione azzurra nel 5 Nazioni, invito arrivato poco più di un anno dopo per l’edizione 2000.
IL TIMES
E chi pensò, sul finire del millennio, di bruciare le tappe fin da allora per cercare i successori di Giovanelli e Dominguez creando ponti tra la base e il vertice?
Coperti sin qui dagli exploit (11 vittorie e un pari su 75 match nel Torneo) e dal boom dei tifosi, adesso si sentono scricchiolii. Le due franchigie costano un botto e danno pochi risultati? Vero. Forse è meglio tornare a una serie A vera? Apriamo, in fretta, il dibattito. Pescare all’estero i talenti? Suona male, ma lo fanno anche gli inglesi. Servono 11 accademie federali nella penisola? Sì, perché la società italiana, a partire dalla scuola, non educa allo sport come nei paesi anglosassoni e tutti quei bambini che ora placcano devono poter vedere un percorso davanti a loro per dare il cambio a BergaMauro.
TOMMY ALLAN BRILLA IN FRANCIA
In quattro partite, tre volte titolare, Tommaso Allan ha segnato 38 punti comprese due mete una più bella dell’altra. È vero che adesso gioca nella seconda serie francese, comunque durissima, perchè il Perpignan è retrocesso, ma questo significa per lui, ventunenne, un ruolo quasi a tempo pieno e uno sprint della maturazione. È un buon segnale per il ct Brunel che l’ha fatto debuttare nel 2013 in azzurro.
I TEST MATCH DI NOVEMBRE
La stagione riparte dai test match con Samoa l’8 novembre ad Ascoli, Argentina il 15 a Genova e Sud Africa il 22 a Padova. Tutti in diretta in chiaro - è la novità - su DMax che lancerà così il 6 Nazioni. Su federugby.it le informazioni sui biglietti.
IL CALENDARIO DEGLI AZZURRI NEL 6 NAZIONI
Esordio il 7 febbraio 2015 all’Olimpico con Irlanda, 14 febbraio Inghilterra-Italia, 28 febbraio Scozia-Italia, 15 marzo Italia-Francia, 21 marzo Italia-Galles.
@paoloriccibitti Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero