Inspiegabili. C'è, del resto, qualcosa di spiegabile nelle scellerate scelte iniziali di Rudi Garcia? No. Inspiegabili. Per tutta l'estate la società si è spaccata in...
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FENOMENOLOGIA DI UN TECNICO
Visto come sono andate le cose, sarebbe bello, e confortante, poter pensare che Garcia abbia voluto dare un “contentino” a chi finora era rimasto a guardare; se invece alla base delle sue scelte c'è stata davvero una motivazione tattica o meritocratica, il giudizio sul francese sarebbe durissimo. Come è possibile, per dirne una, mandare in campo contemporaneamente due esterni come Maicon e Torosidis lasciando in panchina Florenzi e Digne? I due titolari erano stanchi per l'impegno di Champions? Beh, se due ragazzotti di buona salute sono stanchi a metà settembre, vuol dire che a dicembre saranno da raccogliere con il cucchiaino... Totti ha giocato, ha segnato il suo 300° gol in carriera ma bloccare in panchina Dzeko per settanta minuti è apparsa una soluzione vistosamente toppata. Come sottolineato dai tifosi che invocavano l'ingresso in campo del bosniaco. L'errore di valutazione dell'avversario (e di alcuni uomini in giallorosso...) di Garcia ha dell'incredibile: fare esperimenti con un turn over esagerato (sei innesti dall'inizio, rispetto al Barça) si è rivelato un errore macroscopico. La sensazione che Rudi ogni tanto (spesso...) abbia voglia di fare il fenomeno e di stupire il mondo è sempre molto presente quando si analizzano le prestazioni della Roma. I due gol segnati dal Sassuolo sono stati frutto di uno schema studiato a tavolino e provato mille volte in allenamento da Di Francesco, certo, ma la compartecipazione dell'improvvisata difesa della Roma è stata evidente. Soprattutto per il pressapochismo tattico mostrato dai due esterni bassi, Maicon e Torodisis. In condizioni atletiche peggiori rispetto a quelli che avevano corso e sudato contro i giocolieri del Barça. Inspiegabile, no? Le accuse che nel post partita ha scaricato addosso ai suoi uomini, Garcia dovrebbe muoverle anche, o forse soprattutto, contro se stesso. Rudi è sempre più nel mirino dei tifosi, perché convinti che la rosa a sua disposizione sia da primissimi posti: solo che se il parco-giocatori non viene sfruttato a dovere, tutto diventa inutile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero