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Decisamente meno iconografico de “Il ritorno del figliol prodigo”, dipinto da Rembrandt a fine ‘600. Ma l’ipotesi di un Ronaldo 2.0 a Madrid infiamma i tifosi della Casa Blanca, sequestra a rotazione le prime pagine dei quotidiani sportivi e stuzzica l’ex allenatore Zinedine Zidane, che alla vigilia del ritorno degli ottavi contro l’Atalanta strizza l’occhio al Fenomeno. «C’è qualcosa di vero sulle voci sul ritorno di Cristiano Ronaldo a Madrid? Sì, può essere», il commento di ZZ a Sky Sport. «Conosciamo Cristiano, la persona e tutto quello che ha fatto qui. Però in questo momento è un giocatore della Juve e dobbiamo rispettarlo. Se ci sarebbe spazio per lui in questo Real? Vediamo cosa succederà in futuro. Con lui ho fatto tutto quello che dovevo fare, io ho avuto la fortuna di allenarlo, è un giocatore impressionante. Adesso se lo sta godendo la Juve».
I TEMPI
Ma la domanda viene spontanea: fino a quando? Perché nonostante la massima sintonia tra le parole di Paratici e gli obiettivi di CR7 (nell’ordine: scudetto, Coppa Italia e classifica capocannonieri), il suo futuro si scriverà nei prossimi mesi. Con un punto di partenza, quel contratto in scadenza 2022 con stipendio netto da 31 milioni all’anno - sempre più fuori dai parametri societari dopo l’emergenza sanitaria -, ma anche un punto interrogativo a giugno, perché l’addio anticipato potrebbe convenire anche al portoghese, a caccia di nuovi stimoli in Champions, dopo tre eliminazioni dolorose, le ultime due agli ottavi. Real, United e Psg sono alla finestra, due ritorni e la possibilità di vincere il quarto campionato d’Europa dopo Inghilterra, Spagna e Italia, molto dipenderà anche dai traguardi raggiunti dalla Juventus da qui a fine stagione. Intanto con la tripletta di Cagliari e il sorpasso su Pelé Cristiano torna a sorridere e a esprimersi sui social, dopo il buio post Porto. «C’è ancora tanto altro da conquistare e credo che possiamo farlo insieme – il suo post non in maglia Juve ma con quella del Portogallo su Instagram -. I gol sono una parte essenziale di ciò che sono io. Non riesco a smettere di volerne di più, non vedo l’ora di raggiungere un altro record! Voglio sempre di più e penso che sia per questo che le persone spesso dicono che ho così tanta energia e che non mi fermo mai. Forse è vero, ma questo è essenziale per tenermi in vita».
LA DIFESA
E mentre l’ex compagno di squadra e partner d’attacco Benzema si smarca («Non sono il presidente o l’allenatore, non so se sta bene o meno alla Juve.
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Il Messaggero