​Roma e Napoli tengono il passo della Juventus targata Ronaldo

Roma e Napoli tengono il passo della Juventus targata Ronaldo
Novanta minuti sono pochi per analisi profonde, ma comunque sufficienti per ricavare alcune certezze. E non tutte sono piacevoli. L’Italia non è ancora...

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Novanta minuti sono pochi per analisi profonde, ma comunque sufficienti per ricavare alcune certezze. E non tutte sono piacevoli. L’Italia non è ancora tecnologicamente all’altezza per un prodotto streaming come Dazn. Il nostro calcio, con volantini discriminanti all’Olimpico e una curva tenuta vuota dagli ultrà a Verona, è ancora terra fertile per le azioni negative di alcuni tifosi. Infine, grazie all’effetto Cristiano Ronaldo, il campionato ha indubbiamente accresciuto il suo prestigio. Basti solo pensare a quanto si è scatenato prima, durante e dopo il suo debutto. Nessun gol per lui, ed è una notizia, eppure già determinante, come tra i migliori dei suoi nel secondo tempo. La storia di CR7 nel campionato italiano è tutta da scrivere, come il lavoro di Allegri nel trovare la migliore Juventus: negli uomini e nel modulo. Con l’abbondanza che si ritrova è impensabile una squadra tipo, più probabile un undici mutabile e camaleontico capace di sfruttare le inestimabili qualità della rosa. Nella speranza che il tecnico bianconero impieghi il maggior tempo possibile, Napoli e Roma hanno ottenuto due vittorie “pesanti”. Più convincente quella dei partenopei, più sofferta quella dei giallorossi. I due successi rappresentano un’immediata risposta a una critica che troppo facilmente le ha retrocesse nelle griglie del campionato. Ancelotti, partendo dal passato sarriano, può procedere al cambiamento graduale della squadra verso il suo calcio. Di Francesco contando su certezze tipo Dzeko, può esaltare il suo gioco con la qualità e la varietà che gli ha regalato il mercato. Primo fra tutti l’esplosivo Kluivert. Le deluse della prima giornata sono l’Inter (soprattutto) e la Lazio. Spalletti corre il rischio di confondersi nell’abbondanza, Inzaghi di rimpiangere le mancate cessioni di Milinkovic e Luis Alberto.
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Il Messaggero