Romondini, 42 anni e non sentirli: «Smetto solo quando decido io»

Romondini, 42 anni e non sentirli: «Smetto solo quando decido io»
Una nuova avventura per Fabrizio Romondini. L’esperto centrocampista, che ha avuto in carriera un lungo passato tra i professionisti, ha firmato da poco per...

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Una nuova avventura per Fabrizio Romondini. L’esperto centrocampista, che ha avuto in carriera un lungo passato tra i professionisti, ha firmato da poco per l’Unipomezia: a 42 anni compiuti (lo scorso 24 aprile) sarà uno dei giocatori più anziani della massima categoria regionale. «Mi sento ancora bene fisicamente e questo è dimostrato anche dal fatto che non ho saltato una partita nell’ultimo campionato di Eccellenza col Montespaccato – dice Romondini – Ma soprattutto ho voglia ancora di allenarmi e continuare col calcio giocato. Ringrazio il Montespaccato che mi aveva proposto anche di fare qualcosa fuori dal campo, ma col massimo rispetto per tutti decido io quando smettere, valutando anno dopo anno le mie sensazioni».

 
L’accordo con l’Unipomezia è stato rapidissimo. «Ho ricevuto un messaggio di un amico che era in compagnia del direttore sportivo Christian Salvadori. Da lì è nato il primo contatto e abbiamo chiuso nel giro di pochi minuti: ho sentito la voglia del club di scommettere su di me a dispetto dell’età avanzata e questo fattore è stato decisivo». L’Unipomezia arriva da stagioni nate sotto ambizioni importanti e poi spesso chiuse con un buco nell’acqua (almeno a livello di campionato).
 

«Ma il presidente Valle e tutto il club non hanno perso quell’entusiasmo e c’è voglia di essere ancora protagonisti, facendo le cose con sempre maggiore attenzione. Il primo contatto con la società pometina è stato molto positivo: mi è sembrato di tornare indietro agli anni del professionismo per la cura di tutti i particolari». A Pomezia lui è già stato sull’altra sponda. «Ritorno in un ambiente che è “affamato” di calcio e questo sarà un ulteriore stimolo». La chiosa è su mister Sandro Grossi. «Non abbiamo mai lavorato assieme, ma ci siamo spesso incontrati da avversari sin dai tempi della Lega Pro quando io giocavo con la Cisco e lui era sulla panchina dell’Isola Liri. Un allenatore che ho sempre stimato e che ritengo estremamente competente».   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero