La Roma mantiene la testa del campionatio con la Juve. Con il 2 a 0 al Verona, presentatosi imbattuto all'Olimpico, ecco la quinta vittoria di fila in campionato, 100 punti di...
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MOSSE MIRATE
Garcia fa meno cambi che nelle altre cinque gare. Solo 3: Maicon, Cole e Destro, nessuno titolare mercoledì sera a Parma. E' quasi la Roma migliore, sempre tenendo presenti gli 8 infortunati. Il Verona si chiude con nove uomini e il portiere, i giallorossi si presentano con Ljajc, Destro, Totti, più Pjanic, nel 4-3-3 che a volte usa la struttura del 4-2-3-1 per l'intercambiabilità dei suoi trapezisti offensivi. Muro contro qualità, catenaccio contro geometria. La vittoria va a chi merita. Anche se Keita insegna calcio a compagni e avversari e Manolas evita ogni pericolo, sono le sostituzioni, con campioni che escono e altri che entrano, a fare la differenza. Gervinho per Lajajc: dinamite piazzata davanti all'area affolla del Verona. Florenzi per Totti: destro potente per il ko. E anche se il capitano, nel pomeriggio del suo 38° compleanno, sta meglio di Destro, in campo resta proprio il centravanti per fare da lontano quello che non gli è riuscito da vicino. Poco meno di cinquanta metri dalla porta, stop di petto e pallonetto che, stile catapulta, chiude il match.
CHAMPIONS E SCUDETTO
Paredes, al debutto da 21° giocatore utilizzato, fa respirare Nainggolan (solo De Sanctis, a questo punto, non ha perso nemmeno un minuto delle 6 partite). Guardando a Manchester e Torino. Due viaggi che possono indirizzare la stagione. Anche per questo il turnover è stato fatto in corsa: Totti uscito dopo 66 minuti, Gervinho in campo solo per mezz'ora e Florenzi addirittura meno. Martedì contro il City c'è già in ballo il posto per gli ottavi. E domenica contro la Juve la prima sfida per il titolo.
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Il Messaggero