Fuori dalla Coppa Italia, come l’anno scorso, già a gennaio e sempre ai quarti. Dalla notte della vergogna al Franchi contro la Fiorentina (7-1) a quella della...
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BIG FLOP
La distanza dalle big è evidente e quindi inequivocabile. È stata certificata in campo a Torino, pure se il distacco dai campioni d’Italia in classifica (-13 punti )avrebbe dovuto cancellare ogni dubbio a prescindere dai 3 gol presi già prima dell’intervallo (è successo in 3 delle 10 sconfitte con i bianconeri nel loro impianto di proprietà). Fonseca, come ha fatto in passato chi lo ha preceduto sulla panchina giallorossa, ha ammesso che l’attuale rosa non ha la qualità delle grandi. Il gap esiste e non diminuisce. E ormai ne preso atto, facendo l’equilibrista e chiamando in causa l’emergenza, pure l’allenatore. Che in 20 partite di campionato non è ancora riuscito a vincere contro le migliori della serie A: ko con la Juve, l’Atalanta e il Parma, pari con l’Inter, la Lazio e il Cagliari. Su 11 successi, 10 conquistati contro 10 delle ultime 11 in classifica. La vittoria più significativa, al momento, quella contro il Milan, appena salito all’8° posto. Non un’impresa, insomma. Titolari e non comparse, il messaggio del tecnico al management di Pallotta.
SCARSA EFFICACIA
La qualità è da cercare sul mercato e già in questa sessione invernale, da utilizzare per riparare qualche errore estivo e aggiustare la squadra in corsa dopo gli ultimi infortuni di Zaniolo (stagione finita) e Diawara. All’Olimpico è uscito di scena l’esterno d’attacco (rottura del legamento crociato anteriore), a Torino il regista (lesione del menisco esterno). In ginocchio (destro e sinistro) nei 2 match contro i bianconeri. Diawara è stato già operato il 7 ottobre al menisco interno dello stesso ginocchio, restando fuori un mese e rientrando il 7 novembre contro il Borussia. Il club giallorosso sceglie per ora la terapia conservativa, puntando ad evitare il nuovo intervento chirurgico del professor Mariani: il recupero sarebbe più veloce (30 giorni e non 12 settimane). Presto nuovo consulto, ma dal professor Cerulli. Fonseca, comunque, non può aspettare. Urgente diventa il doppio acquisto, anche perché il portoghese si avvicina al derby con i giocatori contati a centrocampo e in attacco. Dove può recuperare Perotti che si unirebbe a Dzeko, Kalinic, Under e Kluivert. L’allenatore è deluso dai suoi interpreti (5° reparto della serie A) per il rendimento nella finalizzazione: solo 8 reti per Dzeko che ha 9 colleghi davanti nella classifica dei marcatori. Nessun giocatore della Roma in doppia cifra, il miglior realizzatore dopo il centravanti è Kolarov con 5 gol. Appena 3 per Kluivert e Perotti (3 rigori), 2 per Under e a digiuno Kalinic: 21 le reti delle 5 punte a disposizione più Kolarov.
FORMULA COLLAUDATA
Immobile da solo è capocannoniere con 23 gol. Ma Fonseca cerca pure l’equilibrio. Ed è pronto a prendere in considerazione lo spostamento di Mancini a centrocampo per il 4-1-4-1, come è successo per 6 partite (dal 24 ottobre contro il Borussia al 10 novembre contro il Parma) quando si ritrovò senza Cristante, in chiara difficoltà mercoledì sera, e Pellegrini. In difesa, accanto a Smalling, giocò Fazio che può tornare titolare ciontro la Lazio. L’alternativa è Cetin. Se entra Spinazzola a destra, Florenzi alto a sinistra per proteggere Kolarov. Come a Torino nella ripresa. E come avrebbe dovuto fare nel derby del 1° settembre se Zappacosta non si fosse fermato nel riscaldamento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero