Il redde rationem è arrivato: Totti sì, Totti no. Non c’è più spazio per le «sfumature di grigio» tanto care a Monchi che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Questi i fatti. Che inevitabilmente s’incrociano con le riflessioni, con i messaggi che entrambe le parti in causa hanno interesse a far uscire all’esterno e soprattutto con le parole di Pallotta. Il primo ragionamento che vien da sé, è che se Totti ha chiesto la disponibilità di una sala conferenze all’Olimpico, qualora poi venisse dato seguito al proposito, difficilmente annuncerebbe di aver accettato l’incarico propostogli dalla Roma. Altrimenti, una comunicazione del genere, la farebbe direttamente a Trigoria. Richiesta che segue la conclusione criptica del tweet di giovedì: «A breve il mio punto di vista nella giusta sede», quasi a prefigurare un’uscita pubblica. E chissà che questa richiesta non sia arrivata anche alle orecchie del club.
LA QUERELLE
Di certo il giocare in anticipo di Pallotta cambia l’inerzia della querelle. Dopo gli elogi a Fonseca e l’annuncio del solito via vai sul mercato, il presidente ha affrontato la questione Totti. E seppur in modo conciliante, lo ha messo mediaticamente con le spalle al muro: 1) «Non è vero che non è stato invitato a Londra ma sinceramente non so perché non sia venuto. Forse Francesco ha bisogno di tempo per pensare al suo ruolo nel club. Se ha bisogno di tempo, glielo daremo» 2) «Gli è stato offerto il ruolo di direttore tecnico e questo è indice di quello che pensiamo di lui» 3) «Insieme a Fienga, Baldissoni e lo staff che ci supporta stiamo mettendo insieme una squadra forte. Nelle mie idee Francesco ne è parte. Non si tratta di me, lui, Guido, Fonseca o del nuovo ds: si tratta dell’As Roma» 4) «Francesco ha già avuto un peso determinante in alcune scelte. Da Ranieri alla decisione del nuovo allenatore ha dato molti consigli utili. Dall’addio di Monchi ha sempre preso parte alle scelte sportive. Anche Baldini domenica ha ribadito quanto sia abile a scovare un talento. Fienga, Franco e io siamo allineati su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma». In un colpo solo, Pallotta replica indirettamente ai capi d’accusa mossi da Totti e motivo di perplessità nell’accettare l’incarico. Ossia il margine di operatività, il ruolo di Baldini e l’importanza che riveste nelle scelte della società. Invitandolo, particolare da non sottovalutare, a fare squadra. Di certo, una mossa mediatica studiata che ora costringe Francesco ad uscire allo scoperto. Il motivo della sua titubanza è nota: non vuole diventare l’ombrello di scelte prese da altri. O meglio: prese dopo l’ok a distanza di Baldini con il quale i rapporti sono ormai azzerati. La speranza di chi sta provando a mediare è che Francesco possa partire per le vacanze, rasserenarsi e capire che un’eventuale escalation nel club parte sempre da un primo passo. Certezze però non ce ne sono. E sia l’intervista di Pallotta che la richiesta di disponibilità della sala conferenze dell’Olimpico, o del Coni da lunedì in poi sono lì a dimostrarlo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero