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Era il 12 febbraio del 2006, Siena-Roma. Partita tirata, toscani sulla difensiva, giallorossi lì a sbattere contro il muro alzato da De Canio, ma volevano a tutti i costi l’ottava vittoria di fila (arriveranno a 11 battendo la Lazio nel derby). La palla gira da una parte all’altra per cercare di aggirare i vecchi volponi come Legrottaglie e Tudor, o l’attuale tecnico del Parma, D’Aversa, e di evitare le ripartenze di Enrico Chiesa. La Roma, allenata da Spalletti, trova il jolly quando ormai la partita era incanalata sullo 0-0: dopo settanta minuti di gioco, De Rossi decide di fare da solo, lasciando partire un tiraccio da trenta metri. Gol, e Fortin è battuto. Era l’unico modo per segnare in quel pomeriggio, forse lo sarebbe stato anche domenica a Benevento. Quel pomeriggio di febbraio, con il Siena ormai stanato, arriva anche il raddoppio, di Mancini, nel recupero. Chiaro, è solo un esempio, ma certe volte le partite storte, abbottonate, con squadre catenacciare che provano a respirare almeno quel punticino, si risolvono così. Ma la Roma i De Rossi ce li ha? Non specialisti a quel livello, ma gente come Veretout, Mikhitaryan, Pellegrini, Pedro, lo stesso Dzeko, o Mayoral, hanno il tiro dalla distanza come una delle caratteristiche principali. Manca un po’ di coraggio e forse l’abitudine.
LA NATURA DIVERSA
La Roma ama entrare in area, come tutte le grandi squadre del campionato che, diciamo, non hanno bisogno di cercare il jolly. Si ricorderà: Zeman, ad esempio, non voleva vedere la sua squadra optare per il tentativo lasciato al caso, i suoi calciatori dovevano entrare in porta con tutto il pallone. Ipotesi di calcio affascinante, ma a volte è necessario provare la rude scorciatoia. La squadra di Fonseca è tra le squadre che tira più in porta in assoluto, è al sesto posto con 304 conclusioni dopo Napoli con 349, Atalanta con 339, Milan con 317, Inter con 316 e Sassuolo con 307. Ma se vediamo la sua posizione nella classifica dei tiri da fuori area ci accorgiamo che è dodicesima, con il 33%. Poi, la Roma è quarta con una media di 1 gol da fuori ogni 14 conclusioni dalla distanza, meglio Atalanta con 12, Benevento e Sampdoria con 13. Il che vuol dire che ha un tasso di precisione alto, ma ci prova poco, o comunque meno di quello che dovrebbe o che il suo potenziale le consentirebbe. Si tende a evitare la conclusione “casuale”, per provare l’imbucata per una conclusione più semplice.
GLI SPECIALISTI
In questo campionato emerge che un Siena-Roma c’è stato: a Udine, con la rete di Pedro.
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Il Messaggero