Se l'attacco è così diretto, ci sta che uno ci resti pure male. E' sempre complicato, del resto, essere messo così duramente di fronte alla realtà. «L'errore sul...
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UN PRESTITO CON RITORNO
L'Arsenal lo ha solo prestato alla Roma, quindi il suo futuro è tutto in ballo. I suoi rapporti non idilliaci con Wenger hanno lasciato aperto uno spiraglio, oggi torna in discussione e non per gli errori che ha commesso o per la formula con cui è stato trasferito a Roma, ma per quello che ha dichiarato lunedì scorso a Sky. Sincero. «Se un anno fa mi avessero detto che sarei andato a Roma avrei pensato che fosse impossibile. Mi vedevo all'Arsenal per tutta la mia vita ed è ancora quello il mio sogno. Per me è una famiglia e se mi dovessero dare un'occasione giocherei per loro. Qui a Roma i tifosi sono sempre stati fantastici, non so cosa accadrà, nove mesi nel calcio sono lunghi, le cose possono cambiare», con affetto, Szczesny. Sincero e due: «L'errore di Borisov? Mi prendo la responsabilità dei miei errori, contro il Bate ne ho commesso uno brutto. A Garcia ho detto che non ha senso parlare della prestazione della squadra dopo uno sbaglio del genere. Non mi fa piacere ammetterlo ma succede. Ma ora è passato». Sincero e tre. «Wenger? Non l'ho mai odiato, gli devo molto. Mi sono sempre preso la responsabilità dei miei errori senza creargli problemi. La storia della sigaretta (fumata nello spogliatoio, poi la multa ndr) è vera, ma è falso che avevo litigato con il tecnico». Aveva la stima di Wenger, che poi ha preso Cech; ha la stima di Garcia, che però lo ha beccato dopo la partita con l'Inter. Ora sta a Szczesny ritornare ai suoi livelli. E poi il preparatore Nanni gli dovrà dare una mano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero