Fresco di rinnovo Kevin Strootman è tornato il centrocampista che era prima dell’infortunio, è stato uno dei giocatori più utilizzati da Luciano Spalletti nella stagione...
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TOTTI E DE ROSSI
Il saluto a Totti dello stadio Olimpico non ha lasciato Strootman indifferente, un’emozione unica aver vissuto in prima persona un evento che rimarrà nella storia del club: «Tutti volevano essere allo stadio per l’occasione, il che dimostra cosa rappresenti Totti per la Roma. C’erano un sacco di persone che mi chiamavano, che mi scrivevano… tutti volevano un biglietto. Solo per quella partita, solo per lui. Se pensi a Roma, pensi a Totti. Potersi allenare con lui, giocarci assieme, condividere lo spogliatoio…È un esempio per tutti. Io sono venuto alla Roma per lui e De Rossi».
LA STAGIONE
Strootman ripercorre le tappe decisive della stagione, partendo dall’esclusione dalla Champions dopo la sconfitta col Porto: «È stata una grande delusione uscire ai preliminari, forse la più grande della stagione. A livello individuale, ho iniziato la stagione con il piede giusto. Ma dopo quella batosta è stato difficile anche per me». Poi le vittorie contro Inter e Napoli: «Quei due successi sono stati importanti, ma credo che lo spirito giusto l’avessimo trovato già nella stagione precedente. Perché avevamo inanellato una serie positiva di risultati». Il gol al derby: «Quando ho segnato, non me ne sono nemmeno reso conto. È stata una sensazione travolgente». La sconfitta allo Juventus Stadium: «Non è stata una bella partita, ma in campo c’era molta tensione. Se fossimo stati un po’ più fortunati avremmo potuto chiuderla sull’1-1». Il 4 a 0 al Villarreal: «Come squadra ci siamo comportati bene. Loro in attacco sono molto forti ma siamo stati bravi a non concedere nemmeno un gol, cosa fondamentale in coppa». La vittoria con il Milan a San Siro: «Radja Nainggolan ha segnato una doppietta in quella partita. La sua qualità è eccezionale. Lo vedi in allenamento, lo vedi in partita. Credo che abbia battuto il suo record personale di gol realizzati in stagione». L’eliminazione dalla Coppa Italia e dall’Europa League: «A Lione si è trattato di qualcosa di inaccettabile per noi, in quanto giocatori professionisti della Roma. Giocare un primo tempo in quel modo e poi farci scappare la partita dalle mani nella ripresa…Non eravamo più noi. Con la Lazio invece, il 2-0 dell’andata complicava le cose per via dei gol in trasferta. Bisognava essere pazienti ma in campo si ha la sensazione di dover segnare subito, quindi abbiamo concesso molti spazi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero