«I brasiliani fanno gruppetto», è un vecchio refrain di Zdenek Zeman, che forse non amava troppo il genere. Brasiliani, straordinari calciatori, a volte troppo...
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Bruno Peres, Jesus, Emerson Palmieri, tre brasiliani amici riuniti da Spalletti. Tre brasiliani che nel tempo stavano perdendo il sorriso, chi per un motivo, chi per un altro. Tutti e tre hanno vissuto momenti di grande difficoltà. A Genova insieme in campo, una rarità, una vittoria del tecnico. Peres era il brasiliano più quotato, quello strapagato e atteso. Ma il percorso fin qui era stato deludente: non difende, non è eccezionale nemmeno quando attacco, si andava dicendo. Spalletti ha provato a metterlo a destra, poi a sinistra. Niente. Ultimamente - anche per l'assenza di Salah e Florenzi - lo ha provato esterno alto e i risultati sembrano migliorare. Diciamo che in proiezione, può tornare il Peres di Torino, ma dovrà imparare a giocare bene come esterno basso, specie quando torneranno i titolari offensivi.
Su Emerson Spalletti ha cominciato a lavorarci subito, gettandolo nella mischia anche nel preliminare di Champions. Forse lì ha un po' pagato questa fiducia nel ragazzo, all'epoca non prontissimo per certi palcoscenici, anche perché tenuto troppo in naftalina dal suo predecessore.Oggi però è un calciatore affidabile, più padrone del ruolo di terzino, che non era il suo ma pian piano lo sta diventando. Jesus ha pagato qualche errore in avvio di stagione ed è finito in cantina. A Genova è tornato titolare e non succedeva da due mesi, dal 5 novembre. Tre brasiliani insieme in campo e subito torna in mente la vecchia difesa Cafu, Aldair e Zago. Calma, non ci siamo ancora. E forse non ci saremo mai, ma i tre brasiliani di Genova oggi danno qualche garanzia in più rispetto a prima. Spalletti può fare gruppetto con loro, per il bene della Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero