Roma, un girone dopo Bruno Peres sembra un altro

Roma, un girone dopo Bruno Peres sembra un altro
All'andata, Bruno Peres ha giocato a sinistra e, poverino, è stato totalmente demolito da Iago Falque, per non parlare poi dell'intervento goffo su Belotti, che ha...

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All'andata, Bruno Peres ha giocato a sinistra e, poverino, è stato totalmente demolito da Iago Falque, per non parlare poi dell'intervento goffo su Belotti, che ha dato via alla danza del gol all'Olimpico Grande Torino. Lì fu l'apice di una crisi della Roma, risolta a parole e con i fatti da Spalletti, e sua in particolar modo, impalpabile davanti agli ex giallorossi indemoniati. A distanza di un girone, Brunetto si è preso una bella rivincita, gli è mancato solo il gol qui all'Olimpico di Roma. Il terzino/ala stavolta ha fatto tutto bene: ha attaccato, verticalizzato, anche difeso. Il brasiliano sta crescendo pian piano, si è impadronito della corsia di destra, anche per colpa della sfortuna che ha colpito Florenzi. Va detto che, proprio in questa situazione di emergenza, Spalletti non si poteva permettere di mandare in campo un Bruno Peres simile al girone di andata, sarebbe stato deleterio.


Lui si è ritagliato spazio e sta pian piano guadagnando posizioni nella classifica di gradimento. Più solido rispetto a prima, il brasiliano porta avanti il pallone con più leggerezza, con meno ansie. Gioca nella posizione migliore, con tre centrali dietro le spalle (come quando era al Torino), con uno di questi che gli tappa lo spazio e lo libera per andare a offendere. Ed ecco che Bruno dialoga con Dzeko e Salah, mette dentro qualche pallone pericoloso, prova assist in taglio e, quando necessario, va a chiudere qualche situazione di pericolo davanti a Szczesny. Certo, sempre meglio che stia lontano dalla sua area, perché le caratteristiche sono altre, però questo Peres ora ava guardato con occhi diversi, come è successo al suo collega e connazionale Emerson. E chissà, forse il suo vecchio amico Toro stavolta gli ha dato una bella mano.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero